Gdraddict: rapido post: la festa (1^parte)
Non riesco ad affrontare Drevlin senza sapere come stanno esattamente le cose. Devo prima parlare col capo, mi sento responsabile della situazione. Temporeggio, in attesa di vedere Zelman.
Due giorni prima della festa da Esvele arrivano gli inviti ufficiali. Lee viene escluso: insomma, lui sarebbe a disagio in una situazione simile, vogliono toglierlo dall’imbarazzo... Ma certo! Che gentili, non è che non vogliono monaci di Ilmater in un covo di shariti…
Il pomeriggio teniamo il solito consiglio di gabinetto per studiare un piano d’azione. Lee non è ancora arrivato, ma domani dovrebbe tornare tra noi. Mostro la pianta della casa agli altri, non è precisissima perché ormai è passato un po’ di tempo da quando ci sono entrata e in alcune zone non sono stata. L’idea sarebbe di permettere a Lorcan di sgattaiolare nelle stanze private mentre noi attiriamo l’attenzione. Non possiamo presentarci armati e palesemente protetti, ma studiamo il modo di prendere le nostre precauzioni. Così il giorno dopo, mentre Drevlin si occupa di comprare gli oggetti magici che potrebbero servirci, io cerco di raccogliere informazioni sui festini di Esvele. Basta andare alla locanda di Kelina e parlare con alcune sue amiche. Risultato: congrega di sfaccendati che ostentano i loro averi e di conseguenza i loro abbigliamenti improbabili, alcool, ore piccole, atmosfera disinibita che a volte sfocia in qualche ammucchiata e, soprattutto, pare che la cara signorina spacci un particolare tipo di droga, molto richiesto, e grazie al quale lega a sé parecchi giovani altolocati. Sembra inoltre che la fanciulla se la intenda coll’affabile cugino Thebaldol (che orrore!). La cosa preoccupante è che alcune delle ragazze con cui parlo faticano a dissimulare una certa invidia per il fatto che io sia stata invitata…
Verso sera ricompare il monaco e così prendiamo gli ultimi accordi per il giorno dopo. Lee resterà nascosto in giardino e interverrà solo in caso di necessità. Drevlin sembra più rilassato, è tutto preso dall’azione e questo lo distoglie da altri pensieri.
Il giorno successivo verso l’ora di cena una carrozza passa a prenderci e ci porta in villa. Tutti quanti beviamo la pozione per rendere illeggibili i nostri pensieri. Lorcan ha optato per il tipico abbigliamento nordico, che da queste parti fa parecchia scena e che gli consente di tenersi un’arma al fianco e il corpetto di cuoio senza destare sospetti. Io indosso il vestito che mi ha regalato lui e in una borsetta infilo un paio di pozioni di cura. Non posso proteggermi con l’“armatura” di Drev, sarebbe sconveniente. Malik è stato abilmente camuffato e il mago si presenta con una tunica blu e con il mantello netherese tinto di nuovo. Fortunatamente non ha mantenuto i colori originali, ma ha scelto un blu notte con dei draghetti dorati ricamati in rilievo. Ha contenuto la truzzaggine, tutto sommato fa la sua figura. Suo fratello si è prudentemente mantenuto su un abbigliamento piuttosto semplice.
Ci vuole circa mezz’ora per giungere alla villa. Già da lontano si vedono luci variopinte ed effetti magici di ogni tipo, il parco e la casa sono illuminati da parecchi incantesimi di “luci danzanti”. Un salone molto ampio, con una vetrata che dà sul giardino, è adibito a sala da ballo. Su un palco un mago fa suonare un’orchestra intera e lungo le pareti ci sono parecchi tavoli pieni di bevande e cibarie varie. Thebaldol ed Esvele escono a darci il benvenuto, con modi affettati e falsa cortesia. L’uomo ci dice di goderci la festa e che più tardi vorrebbe parlare in privato con me e Drevlin. Drev lascia Ed-Widge in spalla a suo fratello, che va a salutare i suoi amici, in modo da averlo sempre sotto controllo. L’accozzaglia di famigli che fa confusione nei giardini è incredibile! Entriamo per mangiare qualcosa, mentre Lorcan si guarda intorno con occhio clinico per capire da dove sia meglio tentare l’intrusione. Quasi subito vengo abbordata da un ragazzo in tunica iridescente, chiusa sul davanti da una serie di occhi di varie forme e dimensioni che in pochi secondi sono tutti intenti ad ammirarmi da ogni angolazione. Oh cielo, Drev è un principiante al confronto… Non si può guardare! Mi mantengo su toni gentili, sottraendomi con garbo ai suoi tentativi di fare la piovra, ma Drev non la prende altrettanto bene e si intromette. Dopo un paio di battute velenose lo prende per un braccio e lo dirotta verso il buffet con fare piuttosto intimidatorio. L’altro, offeso, gli rinfaccia che al nord ha dimenticato le buone maniere e dopo qualche altra parola sgarbata se ne va. Non avrei mai sospettato che tu fossi così geloso, mago… Richiamo Drevlin all’ordine, deve stare calmo ed evitare litigi. Non sono certo qui per farmi strusciare da questa marmaglia! Nel frattempo Lorcan è sparito in una delle serre tampinato da una ragazzina più giovane di me, in abiti decisamente troppo succinti e chiaramente intenzionata a saggiare la tempra degli uomini nordici. Auguri…
Due giorni prima della festa da Esvele arrivano gli inviti ufficiali. Lee viene escluso: insomma, lui sarebbe a disagio in una situazione simile, vogliono toglierlo dall’imbarazzo... Ma certo! Che gentili, non è che non vogliono monaci di Ilmater in un covo di shariti…
Il pomeriggio teniamo il solito consiglio di gabinetto per studiare un piano d’azione. Lee non è ancora arrivato, ma domani dovrebbe tornare tra noi. Mostro la pianta della casa agli altri, non è precisissima perché ormai è passato un po’ di tempo da quando ci sono entrata e in alcune zone non sono stata. L’idea sarebbe di permettere a Lorcan di sgattaiolare nelle stanze private mentre noi attiriamo l’attenzione. Non possiamo presentarci armati e palesemente protetti, ma studiamo il modo di prendere le nostre precauzioni. Così il giorno dopo, mentre Drevlin si occupa di comprare gli oggetti magici che potrebbero servirci, io cerco di raccogliere informazioni sui festini di Esvele. Basta andare alla locanda di Kelina e parlare con alcune sue amiche. Risultato: congrega di sfaccendati che ostentano i loro averi e di conseguenza i loro abbigliamenti improbabili, alcool, ore piccole, atmosfera disinibita che a volte sfocia in qualche ammucchiata e, soprattutto, pare che la cara signorina spacci un particolare tipo di droga, molto richiesto, e grazie al quale lega a sé parecchi giovani altolocati. Sembra inoltre che la fanciulla se la intenda coll’affabile cugino Thebaldol (che orrore!). La cosa preoccupante è che alcune delle ragazze con cui parlo faticano a dissimulare una certa invidia per il fatto che io sia stata invitata…
Verso sera ricompare il monaco e così prendiamo gli ultimi accordi per il giorno dopo. Lee resterà nascosto in giardino e interverrà solo in caso di necessità. Drevlin sembra più rilassato, è tutto preso dall’azione e questo lo distoglie da altri pensieri.
Il giorno successivo verso l’ora di cena una carrozza passa a prenderci e ci porta in villa. Tutti quanti beviamo la pozione per rendere illeggibili i nostri pensieri. Lorcan ha optato per il tipico abbigliamento nordico, che da queste parti fa parecchia scena e che gli consente di tenersi un’arma al fianco e il corpetto di cuoio senza destare sospetti. Io indosso il vestito che mi ha regalato lui e in una borsetta infilo un paio di pozioni di cura. Non posso proteggermi con l’“armatura” di Drev, sarebbe sconveniente. Malik è stato abilmente camuffato e il mago si presenta con una tunica blu e con il mantello netherese tinto di nuovo. Fortunatamente non ha mantenuto i colori originali, ma ha scelto un blu notte con dei draghetti dorati ricamati in rilievo. Ha contenuto la truzzaggine, tutto sommato fa la sua figura. Suo fratello si è prudentemente mantenuto su un abbigliamento piuttosto semplice.
Ci vuole circa mezz’ora per giungere alla villa. Già da lontano si vedono luci variopinte ed effetti magici di ogni tipo, il parco e la casa sono illuminati da parecchi incantesimi di “luci danzanti”. Un salone molto ampio, con una vetrata che dà sul giardino, è adibito a sala da ballo. Su un palco un mago fa suonare un’orchestra intera e lungo le pareti ci sono parecchi tavoli pieni di bevande e cibarie varie. Thebaldol ed Esvele escono a darci il benvenuto, con modi affettati e falsa cortesia. L’uomo ci dice di goderci la festa e che più tardi vorrebbe parlare in privato con me e Drevlin. Drev lascia Ed-Widge in spalla a suo fratello, che va a salutare i suoi amici, in modo da averlo sempre sotto controllo. L’accozzaglia di famigli che fa confusione nei giardini è incredibile! Entriamo per mangiare qualcosa, mentre Lorcan si guarda intorno con occhio clinico per capire da dove sia meglio tentare l’intrusione. Quasi subito vengo abbordata da un ragazzo in tunica iridescente, chiusa sul davanti da una serie di occhi di varie forme e dimensioni che in pochi secondi sono tutti intenti ad ammirarmi da ogni angolazione. Oh cielo, Drev è un principiante al confronto… Non si può guardare! Mi mantengo su toni gentili, sottraendomi con garbo ai suoi tentativi di fare la piovra, ma Drev non la prende altrettanto bene e si intromette. Dopo un paio di battute velenose lo prende per un braccio e lo dirotta verso il buffet con fare piuttosto intimidatorio. L’altro, offeso, gli rinfaccia che al nord ha dimenticato le buone maniere e dopo qualche altra parola sgarbata se ne va. Non avrei mai sospettato che tu fossi così geloso, mago… Richiamo Drevlin all’ordine, deve stare calmo ed evitare litigi. Non sono certo qui per farmi strusciare da questa marmaglia! Nel frattempo Lorcan è sparito in una delle serre tampinato da una ragazzina più giovane di me, in abiti decisamente troppo succinti e chiaramente intenzionata a saggiare la tempra degli uomini nordici. Auguri…