Quando Drev se ne va da Lorcan,
ordino a Eliana di non permettere a nessuno di disturbarmi e mi ritiro nella
mia stanza a consultare la mappa che mi ha dato Zelman. C’è anche una pergamena
con degli appunti e un involto contenente un piccolo flauto. Si distinguono
benissimo una città Drow, che dovremmo solo sfiorare, e una miniera nanica, che
è quella da attraversare per giungere poi alla Tomba, come già avevamo dedotto
dalla cartina approssimativa di Talassar. La scorciatoia segnata passa
attraverso delle grotte alla fine delle quali c’è un portale, che permette di
uscire dopo le miniere, evitando di percorrerle tutte. Vi si accede dal Lago
delle Ombre, dalla sponda opposta rispetto a dove arriveremmo noi. Il portale
sembra essere sicuro, anche perché ben pochi conoscono come funziona: per
aprirlo è necessario suonare tre precise note in successione col flautino. Questa scorciatoia ci permetterà davvero di
guadagnare diversi giorni, e soprattutto di evitare parecchi pericoli. Certo
non è detto che la mappa sia fedelissima, potrebbero esserci delle sorprese, ma
è un buon inizio.
Il mago non torna per qualche giorno, così
posso scendere indisturbata a Silverymoon un paio di volte per accordarmi con
Loryn. Già al primo incontro, mi dice che hanno trovato l’incantatore per
accompagnarmi. Si è offerto, e ha forti motivazioni personali per intraprendere
questa missione, che però mi spiegherà lui di persona quando ci incontreremo. È
Vladimir. Vladimir? Non l’avrei mai
detto, ma non mi dispiace che sia lui. Un tessitore del fato fa sempre comodo. Stanno
vagliando tra i loro migliori incursori nel Sottosuolo per trovare la nostra
guida, sono ancora indecisi tra due o tre nomi, ma presto avremo il nostro
uomo. L’anonimato ci verrà garantito da alcune maschere simili a quella
utilizzata da Lorcan a Shade, ma ne abbiamo disponibili solo quattro per la data
prevista per la partenza.
Le confido anche l’ultimo dubbio: “Mi fa
schifo pensare di strappare Lee a Lara e al piccolo Edein, proprio adesso… È
che al momento mi serve una copertura con gli altri, e poi se sparisse da qui
un importante chierico di Selune, credo che il fatto non passerebbe inosservato”.
Lei mi guarda in silenzio, giochicchiando con uno stilo. Sospiro: “Ci verrà in
mente qualcosa.” Per intanto buttiamo giù una prima lista di oggetti,
protezioni e pergamene che potrebbero servirci.
Riesco anche a vedere Lee per aggiornarlo a
grandi linee sulle novità. Mi dice che è riuscito a contattare Ilven per fargli
celebrare la cerimonia e che ha accettato volentieri. Lara è tutta eccitata per
il matrimonio ormai imminente e i preparativi sono quasi completati. Ovviamente
non sa ancora che partiresti per il Sottosuolo dopo poco tempo… Conferma.
Perché rovinarle questi giorni? Sono un
mostro!
Alla fine rispunta Drev, apparentemente calmo,
anche se tende un po’ al depresso. Allora? L’ha trovato? Tutto a posto? Sì,
l’ha trovato in una grotta a nord, in compagnia del suo orso segugio. È rimasto
con lui qualche giorno, lo ha lasciato commiserarsi fino a che è tornato più o
meno in sé, saputo che la moglie era preoccupata per lui. Ora è concentrato
sulla possibilità di essere riaccolto a casa… -“Ho già parlato con Aud e le ho consegnato
un’altra lettera. Vedrai che tra poco se lo ripiglia.” –“Sì, penso anch’io. Chi
glielo fa fare, poi.” Non so se me la
stai raccontando tutta giusta… E tu che hai fatto? Sei rimasto impassibile a
sorbirti le sue lamentele?
È nel successivo colloquio con Loryn che mi
viene in mente come lasciare a casa anche Lee: la soluzione è Ilven, che si
presenterà qui il giorno prima del matrimonio e così potrò parlare con lui. Che
sia fidato è al di là di ogni dubbio; se dovesse accettare, basterà anticipare la
partenza e il gioco è fatto. Se tutto l’equipaggiamento fosse pronto, potremmo
partire la notte dopo il matrimonio. Hanno individuato anche il ranger che ci
farà da guida, e recuperare tutto per la data del matrimonio non dovrebbe
essere un problema. Prima di partire voglio comunque parlare con i miei nuovi
compagni di viaggio, ma Loryn mi ha anticipata, ha già fissato un incontro
tra pochi giorni. Puntualizza inoltre che si è assicurata che la guida fosse
convinta di partecipare a questa missione prima di trovarsi faccia a faccia con
me. Brava.
Il giorno fatidico si avvicina rapidamente, e
io comincio a sentire l’ansia. L’ansia di dover lasciare le persone a cui
tengo, forse per sempre. Sono sollevata dal fatto che la partenza in segreto mi
risparmierà i commiati di persona, l’unica che non mi sento di tenere
all’oscuro è Eliana: le dirò tutto poco prima di andarmene e le lascerò le
lettere da consegnare agli altri, di modo che, trascorso il tempo necessario
perché non mi seguano, sappiano cosa sta succedendo e perché.
Non mi piace agire alle spalle di Drev, è che non
accetterebbe la mia decisione; non è disposto nemmeno a sentire le mie ragioni.
Forse mi odierà per questo.
Ma potrei non scoprirlo mai…