venerdì 29 luglio 2011

71a SORPRESI ALLE SPALLE

  Il corridoio prosegue diritto per una ventina di metri, non è molto largo ma si può procedere a due per due. Su ogni lato si aprono due porte, meglio controllarle piuttosto che avere brutte sorprese alle spalle. Non si sentono rumori provenire dal loro interno, perciò entriamo. Nessuno in agguato, niente trappole: ogni stanza è ingombra di parecchi detriti e cercando in giro troviamo anche qualche gemma, dei soldi e altri oggetti. Però non vogliamo perdere molto tempo, scolliamo Lorcan e proseguiamo.
  In fondo, il corridoio si biforca in una T: un largo portone chiuso di fronte a noi, una frana che dopo una quindicina di metri ostruisce il passaggio di sinistra e un portale inattivo a destra. Dietro al portone si sentono dei fruscii, sembrano passi strascicati, ma nessuno esce nel corridoio. Diamo un’occhiata all’interno: c’è una sala di dimensioni ragguardevoli scavata nella roccia, ovale, con quello che sembra un grosso altare dominato dall’enorme rappresentazione di un serpente che non riesco a distinguere molto bene perché la mia attenzione è catturata dai grugniti di una dozzina di creature umanoidi dai tratti distorti rettiliformi. Gli esseri sono armati e si dirigono immediatamente verso di noi. Arretriamo e spingiamo le ante da fuori con tutte le nostre forze, riuscendo a rinchiuderli dentro. Ma ora dovremo trovare il modo di bloccare la porta, è aperta… Ci allontaniamo di qualche passo, Drev tiene pronti i tentacoli se qualcuno provasse ad uscire mentre cerchiamo un chiavistello di fortuna, ma in realtà nessuno si affaccia, nessuno esce, le ante non si spostano di un millimetro. Beh? Sembrerebbe che loro non possano aprire il portone, forse per costringerli a fare la guardia all’altare. Aspettiamo, controlliamo… niente, sono confinati lì dentro. Meglio, così non possono dare l’allarme o attaccarci. Certo che è strano…
  Andiamo a verificare se per caso la frana non nasconda qualche passaggio, ma sembra proprio una frana e basta. A questo punto bisognerà studiare il portale…
 Le nostre considerazioni vengono interrotte da una voce femminile sibilante alle nostre spalle che esclama: “Ma come siete belli tutti lì vicini!”. Il fulmine si abbatte immediatamente dopo.

martedì 26 luglio 2011

70b MAGAZZINI E TRAPPOLE

  Non è che mi ricordo tanto bene, sento la testa pesante. I chierici lasciano la stanza e Drev ci guarda con aria di rimprovero: “Allora, strafatti? Vi siete ripigliati?” Strafatti? Un minimo di consapevolezza comincia a dissipare la nebbia grigia che avvolge la mia mente. Beh, è facile parlare per chi era protetto dagli incantesimi! Tamil è molto imbarazzata, ma pare tornata in sé. Lorcan invece è messo peggio, fatica a reggersi in piedi e borbotta, perché là si stava bene…
  Drev mi spiega che il bardo si è respirato una dose doppia ed è preoccupato perché ha scoperto che questo tipo di droga dà una fortissima dipendenza, e conoscendo la predisposizione del soggetto alle dipendenze… All’inizio non bado molto alla questione, ma quando durante la notte non riesco a dormire dal desiderio di procurarmi un altro po’ di quella sostanza e fatico a fronteggiare l’astinenza, pur con l’aiuto di Drev e di Malik, capisco che il rischio c’è. Speriamo in bene…  
  Il giorno dopo comunque tutto sembra sotto controllo e nessuno soffre più i postumi della “dose”. Però la faccenda puzza, forse è il caso di controllare il negozio. Faranno un’incursione Lorcan e Tamil, che sono i più furtivi. Entrano in azione nelle prime ore della notte mentre io e Drev facciamo da palo. Dopo non molto però al piano di sopra si accende una luce e i due saltano fuori da una finestra. Tamil ha fatto rumore e qualcuno sta scendendo a controllare. Ci nascondiamo finché tutto torna tranquillo. Lorcan non vuole desistere, se concediamo tempo magari rafforzano le misure di sicurezza e nelle cucine hanno trovato sedie, pentole e vettovaglie troppo abbondanti per una sola famiglia… come mai? Rientra da solo, aspetto nervosamente. Finché il classico allarme assordante lacera il silenzio svegliando mezzo quartiere. Altra fuga precipitosa mentre varie luci si accendono tutt’intorno. Arriva anche Lorcan, col fiatone: “Non ho visto la trappola, porca ***! C’è una specie di sotterraneo sotto il magazzino cui si accede da una botola nascosta, ma in fondo alla scala c’era una trappola e non mi sono accorto. Non me l’aspettavo lì, pensavo fosse solo sulla botola”
  E adesso che facciamo? Lorcan insiste per aspettare l’evolversi della situazione: se tutto torna tranquillo vuole riprovare: primo, non si aspettano un altro tentativo immediato; secondo, se lasciamo tempo troveremo trabocchetti e difese ancora più efficaci. Non so, discutiamo la questione e alla fine decidiamo di tentare di nuovo
  Quando sembra tornata la calma non manca molto all’alba. Noi ci rendiamo invisibili, Lorcan entra per primo e questa volta, pur con grande difficoltà, riesce a disinnescare la trappola. A questo punto scendiamo tutti e risistemiamo la botola. Nessun movimento da sopra. O si credono sicuri e non ci hanno sentiti, o ci siamo infilati in una bella imboscata…
  -“La seconda che hai pensato…”

venerdì 22 luglio 2011

70a COSMICO RAGAZZI...

 Al mattino accompagno Drev a tenere la sua lezione all’accademia. Si è preparato scrupolosamente, forse è un pochino nervoso; mi accomodo tra le ultime file per assistere. Ci sono alcuni dei ragazzi con cui abbiamo chiacchierato ieri sera, quasi imbarazzati per aver dato tanta confidenza a chi vedono ora come un professore. La lezione ha successo, è interessante e spigliata, soprattutto perché Drev ha finito con l’assecondare le aspettative degli uditori, con buona pace della sua scaletta e dei discorsi preconfezionati. Lo vedi? Funziona anche se non hai sempre tutto sotto controllo.
  Nel pomeriggio ci organizziamo per l’incontro del bardo: useremo un legame telepatico e terremo una protezione da veleni e simili pronta per Drev.
  Rowane abita con la sua famiglia proprio sopra l’emporio. Lorcan si presenta all’appuntamento puntuale e la ragazza si dimostra subito più che disponibile. Vacci piano… è piccola e tu sei sposato! Anzi, per rendere più complice l’atmosfera accende un braciere che diffonde un’essenza inebriante. Poco dopo i pensieri di Lorcan iniziano a deragliare, è tutto euforico, estasiato, vede cose che non esistono... E poi… No, no, Lorcan! LORCAN! Non è Aud, oh! Svegliaaa! LORCAN, NON Ė TUA MOGLIE! O cavolo…
  È stato drogato, dobbiamo intervenire prima che cada incosciente e venga trascinato chissà dove. E prima di dover dare spiegazioni imbarazzanti ad Aud! Drev si lancia l’incantesimo contro i veleni (Mago, sei inquietante tutto viola…) e ci teletrasportiamo nella stanza della ragazza. Un profumo intenso e gradevole pervade la stanza, non l’ho mai sentito prima; è speziato, solletica il naso… certo che qui c’è un ambiente rilassato, Lorcan mi invita a raggiungerlo sul letto per divertirmi con loro, una bellissima principessa elfica sta discorrendo con lui. Sono tutti così contenti, solo Drev sembra irritato. Ma smettila! Non vedi che rovini tutto? Tamil si è addormentata tranquilla in un angolo della stanza, il bardo è così simpatico… Ma perché sto mago continua a sbraitare? Lo vedi? La principessa si è arrabbiata, le hai spento il braciere con l’acqua e adesso Lorcan si è accasciato… Guastafeste! Piantata di urlare e litigare con lei! No, NO! Lasciami! Non voglio venire via con te, voglio stare qui! Laaaaaasciami! Gatto, stai zitto! Ma che fate…
  L’acqua gelida della fontana è una sferzata. Mi vuoi affogare, eh? Insulto Drev, gli ordino di liberarmi: voglio tornare indietro. Lui invece mi tiene bloccata con un incantesimo, poi chiama pure delle guardie a dargli manforte per portarci al tempio. Ma nessuno di noi ci vuole venire, la vuoi capire?! Mi difendo a morsi e graffi ma la guardia è più forte di me, ha la meglio…

martedì 19 luglio 2011

69b ABBORDAGGIO

 Intanto Drev, Lorcan e Tamil sono usciti in cerca di indizi: il primo alla scuola di magia, il secondo tra le guardie con cui il ranger lavorava, la terza al porto. Rientrano poco prima di cena. Drev è stato coinvolto in una dotta discussione sulle arti arcane e domani dovrà tenere una lezione all’accademia… Talassar! Dovevi cercare informazioni sui ragazzi spariti e su Talassar! Tamil non ha scoperto nulla, Lorcan invece dice che uno degli amici del ranger, Pilar, crede che dietro le sparizioni ci sia un gruppo di schiavisti, perché scompaiono sempre individui giovani e forti. Probabilmente si servono di un portale, Mezro sorge sulle rovine di una precedente città e potrebbe quindi celare qualche portale al suo interno. Forse qualcuno della guardia aiuta i rapitori, in particolare Pilar sospetta di un uomo che spesso si è offerto di condurre le ricerche. Pare che negli ultimi giorni prima della sparizione il ranger sospettasse di alcune ragazze, dato che le vittime erano spesso giovani che amavano divertirsi, e che la sua pista lo portasse al “Loto di fiume”.
  E beh, allora non resta che andarci questa sera a curiosare. Io e Drev ci agghindiamo in abiti locali. Che sono un po’ cortini e attillati… fa caldo… Il mio è decorato con foglie di cocco, Drev mi guarda trasognato seduto sulla sedia col suo bel gonnellino mentre finisco di preparami. Come sei magrolino, mago, si intravedono tutte le costoline.
  -“Ma quanto bella sei!” No, non ci provare, il dovere ci chiama.
  Il bardo ha scelto un abbigliamento in stile nordico, entrerà al locale con Pilar. Il “Loto di fiume” è vicino ai quartieri dell’accademia ed è strapieno di ragazzi, sì e no della mia età. Lorcan è un matusa qua dentro! Farà la figura dell’adescatore… Siamo fortunati, perché stasera balla la prediletta del mio cameriere, che è lì in prima fila. La ragazza si chiama Rowane, forse è più giovane di me ed è la figlia di Duscar, il proprietario dell’emporio più importante della città. Ha lunghissimi capelli neri e ricci, movenze flessuose e vestiti molto succinti. Si esibisce in una danza provocante che suscita grande consenso tra gli avventori, il camerierino è sull'orlo dello svenimento. Il distacco glaciale di Drev risalta ancora di più; i nostri occhi si incrociano, con aria di sufficienza mi dice: “Ha le caviglie grosse!” Io e Tamil non riusciamo più a smettere di ridere. Finito lo spettacolo, da un gruppetto seduto in un angolo del locale si alza un ragazzo e un po’ timido viene a chiedermi di ballare. Scopro così che la sorella più grande di Rowane mirava a Talassar, poco prima della sua misteriosa scomparsa… Rotto il ghiaccio, io e Drev ci sediamo direttamente al suo tavolo. Lui e i suoi amici ci dicono che le tre sorelle se la tirano un sacco e non degnano loro di attenzione perché non sono abbastanza “prestanti”. In genere puntano quelli che si fanno notare per il loro fisico e la voglia di divertirsi. –“Seeee… se non passo gli esami all’Accademia mio padre viene fin qua a spezzarmi le ossa!”
  Nel frattempo tengo d’occhio Rowane che scende nel locale e si avvicina a Lorcan; parla con lui, non perde occasione per strusciarglisi addosso ed è tutta sorrisi. Gli accarezza pure la coda! Un abbordaggio in piena regola... Dopo una ventina di minuti se ne va, noi continuiamo a chiacchierare con gli studenti. Ci chiedono da dove veniamo, della nostra magia, com’è stata l’attraversata della giungla, e lì non posso proprio trattenermi: “Abbiamo ucciso l’Hulu-Talong!” Occhi sbalorditi, bicchieri sospesi a metà strada, diventiamo immediatamente i loro idoli. E che cavolo! Diamo merito all’impresa! Gli Eletti hanno accolto la notizia pressappoco con un “tanto tra qualche giorno sarà di nuovo lì”. Che diamine, un po’ di soddisfazione!
  Tornati in locanda, Lorcan ci sta spettando. –“Allora?” Lui sorride malizioso: “Allora mi ha invitato per domani a casa sua a vedere la sua collezione di serpenti!” Gusti raffinati, la ragazza. Si vede che le farfalle non usano più... Obiettivo raggiunto. Poi aggiunge: “Drev, hai notato anche tu le caviglie grosse?”

sabato 16 luglio 2011

69a INDAGINE A MEZRO

 
Il mattino successivo affrontiamo l’ultimo tratto di cammino verso Mezro. Tamil è molto più serena e impaziente di arrivare, ormai non ha più dubbi su di noi e ribatte persino a tono a qualche battuta di Lorcan. Ora si stanno vantando a chi è morto più volte… Lo vedi bardo? Sei uguale a tuo figlio, ma lui ha 7 anni! Procediamo spediti sul terreno agevole, il morale alle stelle, Drev ogni tanto mi scompiglia allegro i capelli. Entriamo in città a tarda mattinata. Mi guardo intorno meravigliata: è costruita interamente con materiale vegetale, cosa che le dona un aspetto insolito ed esotico; si avverte una profonda comunione con la natura, la calma che pervade ogni cosa; la popolazione è quasi interamente composta da locali. Dopo qualche minuto veniamo intercettati da un paggio che ci invita ad andare a conferire con gli Eletti. Tamil ci spiega che sono i reggenti della città. Veniamo accolti cordialmente, in breve si arriva al dunque: perché siamo venuti? Chiediamo di Talassar. Ci dicono che ha vissuto qui per un paio d’anni, che stava indagando sulla possibile presenza di culti malvagi all’interno della città quando è sparito. Shar? No, a lei questo luogo è interdetto (E vai!), probabilmente si tratta di una setta che rapisce persone in procinto di lasciare la città per tornare ai propri villaggi; prima che ci si accorga della loro scomparsa passa del tempo e a quel punto è difficile capire se si sono “persi” nella giungla o se non sono mai usciti da qui…
  Il ranger sembrava aver scoperto qualcosa, ma prima di accusare qualcuno voleva prove certe. Non si hanno più sue notizie da circa un mese. In questi ultimi giorni sono dati per dispersi altri due ragazzi, forse potremmo iniziare le nostre ricerche partendo da loro… Potremmo? Noi? Purtroppo la locanda dove alloggiava il mezzelfo è andata a fuoco subito dopo la sua scomparsa e non è rimasto nulla dei suoi effetti personali. Ecco, fregati. L’Eletto ci sorride: è convinto che sia stato Ubtao a mandarci per aiutare la città. Questa moltiplicazione dei datori di lavoro è preoccupante…
  Visto che non è distante, andiamo a curiosare nella torre dove risiedevano i ragazzi spariti: sono due degli apprendisti giunti dai villaggi per studiare le arti magiche. Ci sono alcune piume rituali sul comodino di uno di loro, ma tutto ciò che riusciamo a percepire non riguarda avvenimenti recenti di qualche interesse. Decidiamo allora di prendere delle camere nella stessa locanda dove abitava il mezzelfo. Io e Tamil ci fiondiamo a lavarci, Lorcan resta nella sala comune a raccogliere informazioni. Il locandiere gli dice che l’ultima sera in cui l’ha visto, il ranger è andato via con una ragazza giovane e molto bella, che non aveva mai visto prima nel suo locale. Secondo il bardo, uno dei camerieri sembrava interessato alla conversazione. Durante il pranzo, cerco di “leggere” il cameriere più giovane, un ragazzino sui 14 anni. Non trovo nulla di strano, ma lui si rivela molto loquace e salta fuori che la ragazza di cui parlava il locandiere potrebbe essere una delle tre sorelle, tutte bellissime, che spesso ballano o intrattengono gli avventori in un locale chiamato “Il loto di fiume”. E poi parte l’ormone… perché la più giovane al ragazzino piace davvero tanto… Ecco, locchio da triglia …e ogni tanto balla solo con quel gonnellino fatto di petali di fiore, che si alza e si abbassa ai suoi movimenti… Ehm… no, dico, non penso di essere la confidente ideale per questo tipo di fantasie…

martedì 12 luglio 2011

68 OCCHI STREGATI


Trovata!

 Ma che ci fai lì? Perché sei finita laggiù?

Nonostante l’incontro, sono ancora tutti vivi. La Signora Oscura è molto irritata dalla loro ultima impresa, ma ha il tempo dalla sua parte; la vendetta si costruisce con pazienza, e accortezza, per colpire come e dove non ci si aspetta…

Sono contento di vederti tutta intera, la tua morte sarebbe uno spreco imperdonabile, non so perché molti non lo capiscano. Non so perché non lo capisca mio fratello! Ne ho parlato con il primo ministro, lui è più lungimirante e saprà valutare ogni aspetto e ogni rischio della situazione.
Vogliono eliminare il pericolo una volta per tutte. Pericolo? Non recupererete mai tutte le chiavi del portale, non avete speranze nel sottosuolo, noi saremo sempre in vantaggio. E poi io ti guardo e non riesco davvero a vedere alcun pericolo per noi nel tuo aspetto fragile, nella tua figura delicata... Dovremmo preoccuparci di una ragazzina mal protetta? Non sei abbastanza forte, non hai una guida salda nell’uso della tua magia, solo qui potresti sviluppare tutto il tuo potenziale, e non rappresenteresti più nessun “pericolo”, saresti una preziosa protagonista della nostra gloria.
  È incomprensibile che tu abbia voltato le spalle a tutto questo.
Certo che questa volta vi avevano schermato bene, cos’ha di così importante questa missione? Cosa di così urgente da lasciare a casa il monachello?

In verità lei è sempre coperta da una schermatura tosta, ma non si può dire altrettanto per il resto del gruppo. Però, quando è ad Halruaa, specie se è alla torre, a volte si toglie il medaglione, forse perché si sente al sicuro, perché pensa che basti la protezione dell’edificio o che lì nessuno osi colpirla. E allora posso riempirmi gli occhi di lei…

 In quei momenti sì, lo vedo bene… Il pericolo, per me… Annidato nel tuo sorriso, nella perfezione delle tue forme, nel desiderio che accarezza il tuo corpo e lo accende quando fai l’amore con lui… Lo odio, con tutto me stesso. Come puoi amare un essere insignificante come lui? Un mago dilettante, nemmeno in grado di capire quanto la tua magia sia superiore, incapace persino di garantire la tua incolumità! Una nullità, e tu non hai occhi che per lui...
  E a me non resta che detestarlo perché è lui a conoscere il sapore delle tue labbra, della tua pelle… La pienezza morbida dei tuoi seni e la curvatura dolce della tua schiena…


–“Allora? Abbiamo ripescato la puttanella?”  –“Ti ho già detto di smetterla di chiamarla così!” Il tono secco della mia voce lo fa desistere, anche se mi lancia un’occhiata rovente. Perché si ostina a darmi contro?
–“Dove sono?”  –“Credo che stiano cercando di raggiungere Mezro.”  –“Mezro? E Perché?”  –“Non saprei…”  –“Poco male, ci penserà Thebaldol a scoprirlo. Avranno una bella sorpresa, sempre che riescano a tornare…”

sabato 9 luglio 2011

67b L'HULU-TALONG


 Riprendiamo il cammino, la foresta diventa sempre più cupa, intricata; molti alberi hanno rami e tronchi contorti, non c’è più traccia dei dinosauri, la presenza di Shar è opprimente e minacciosa.
 Tamil procede sicura, avanziamo in un silenzio pesante, teso. È Lorcan a spezzarlo: “Chissà cosa ci combina la nostra amicona del piano di sopra con l’Hulu-Talong… sta porcona…” Non riesco a non ridere: “Ma, non so… quando l’ho vista io aveva le sembianze di una fanciulla d’ombra e…” Tamil si blocca, voltandosi allarmata: “Tu hai visto CHI?” O ca**o! Ma perché non penso prima di parlare?  -“No, Tamil, stavamo scherzando… È che l’ho sognata, una volta…” Lei resta sospettosa. Per forza: prima l’aspetto di Lorcan, ora questo… -“Tamil, davvero, sono fedele a Selune! Hai frainteso…” Non credo di averla convinta della mia buona fede, non dice una parola per tutto il giorno. Giorno che finisce in una bella palude. Proprio bella… Siamo costretti a evocare dei dischi levitanti per poterci sistemare all’asciutto, ma non basta a trascorrere una notte confortevole. L’odore di putrefazione appesta anche i pensieri, la nausea si fa sentire sempre più forte… Quando Drev vomita lo seguo a ruota.  
 Veniamo di nuovo svegliati dalle grida della foresta. C’è Tamil che sta sbraitando con Lorcan tenendolo a distanza con la spada, urlando di non toccarla… Lorcan viene verso di noi per mettersi a dormire: “Ma chi vuole toccarla! Non ho fatto niente, l’ho solo svegliata per il suo turno di guardia. Certo che quella in quanto a senso dell’umorismo lascia molto a desiderare, eh…” Ma hai visto dove siamo? Dai, dalle tregua… Non ho la forza di discutere, cerco di dormire anche se l’agitazione di Malik spesso mi ridesta.
 L’attraversamento della palude è una vera goduria. La nostra guida è brava a trovare dei passaggi non troppo disagevoli, ma il posto lugubre con la sua puzza di morte condiziona il nostro umore. A metà pomeriggio la stanchezza si fa sentire, avanziamo più lenti, l’attenzione cala anche perché l’uscita da questo pantano sembra vicina… Lorcan mette un piede in fallo, non cade ma lo stivale che si è piantato nella palude è pieno di larve e vermi. Distratta da lui, scivolo nello stesso identico punto e finisco nella melma fino alla vita. I due uomini sono lestissimi nel tirarmi fuori, non so se voglio sapere quale moltitudine di schifezze mi sta strisciando addosso… Non dirmi che questo odore mi resterà appiccicato fino a quando saremo arrivati… Utilizziamo un incantesimo per respingere i parassiti, e ancora una volta la mano magica, cambio di vestiti… in una mezz’oretta il problema sembra risolto. Tamil osserva in silenzio. Drev mi carica su un disco levitante e in un’ora siamo fuori dalla palude. Il terreno torna solido ma Shar continua ad alitarci sul collo. Blocco gli altri: Malik ha notato delle liane di uno strano colore rosso che si muovono in maniera innaturale, una trentina di metri davanti a noi. Innaturale? -”L’aria spira verso sinistra e quelle piegavano nella nostra direzione…”
  Una sferzata di vento si propaga dal punto indicato dal gatto, un’ondata di male puro si abbatte su di noi e sulla foresta circostante. Il dolore mi attraversa, le solite grida si levano dalla vegetazione. Tamil e Drev sembrano aver riportato i danni maggiori. Merda! Sappiamo tutti di che si tratta. E ora come lo smontiamo l’hulu-talong? Lorcan sparisce alla vista, il mago attiva le immagini speculari e io lancio una protezione dal male prima di rendermi invisibile. Tamil tenta di colpire la creatura a frecciate, ma intorno a lei e a Drev si materializza un muro di spine. Sento le imprecazioni del mago mentre esce dal muro scorticandosi, perde sangue da tutto il corpo. La creatura avanza verso le uniche due persone visibili; è uno strano intrico di liane, ha un’andatura ondeggiante, non si vedono “zampe”, però si distingue una specie di testa… Drev si cura con una pozione e poi circonda l’Hulu-Talong di polvere luccicante. Lorcan dalla parte opposta prova con le frecce, ma non riesce a superare le barriere acide dell’animale. Tamil invece fa male, eccome. Provo a dar manforte con gli incantesimi, con pessimi risultati. La bestia di Shar sputa una creatura melmosa che si avventa su una delle immagini speculari di Drev, ma il mago la ributta indietro con una telecinesi. Lorcan non va per il sottile e usa la verga dei fulmini: l’Hulu-Talong evita l’incantesimo, la melma semovente invece viene disintegrata. Tamil è sempre la più efficace, questa volta anche il mio incantesimo danneggia leggermente la bestia che in tutta risposta mi si fionda davanti e cerca di avvinghiarmi con due viticci. Mi lacera la giubba e mi ferisce le spalle, ma non riesce ad afferrarmi e Drev la scaraventa via con la telecinesi. Le frecce di Tamil centrano sempre, i miei incantesimi mai… La bestia però sembra bloccata, incapace di agire; la sua immagine tremola leggermente, ma non accade nulla. È Drev che la tiene in scacco con la telecinesi! Proviamo ad abbatterla prima che si liberi. Mi affido ai cari vecchi dardi, e incredibilmente la creatura si accascia al suolo con un rumore frusciante. Non ci credo… Attorno si solleva una nuvoletta di… di… spore? Ecco come si rigenera!
  E di colpo una stilettata gelida squarcia la mia consapevolezza, avverto Shar con una vivezza mai sperimentata prima; il suo occhio mi inchioda, la sua voce sgraffia le pareti del mio cervello: Ancora voi! Stai sicura, pagherai anche questa. Che tu sia maledetta!”
  Ritorno in me, Lorcan e Tamil si stanno punzecchiando, Drev mi ha visto impallidire e si avvicina preoccupato. –“Ehm… Shar si è appena accorta di noi, con buona pace della nostra segretezza”. Espressione interrogativa degli altri. –“Ha appena guardato giù garantendomi per l’ennesima volta che me la farà pagare… Credo sia “irritata” per l’uccisione dell’Hulu-Talong.” Lorcan risponde con un gestaccio. Intanto dei passi pesanti si fanno sempre più vicini, compare un enorme diplodoco che deposita ai nostri piedi un ramo con alcune grosse bacche rosse; Drev e Lorcan ne mangiano una e subito le loro ferite si rimarginano. Il dinosauro ci scorta per l’ultimo tratto di giungla, facendo fuggire davanti a lui ragni, scorpioni e altre bestie poco simpatiche. Non riesco a crederci… Abbiamo ucciso l’Hulu-Tlaong! A sera sbuchiamo in cima a una collinetta, in fondo alla vallata si vede la città in mezzo a una radura che digrada fino al mare. Il diplodoco ci lascia, noi ci accampiamo a distanza di sicurezza dalla giungla e finalmente riposiamo tranquilli.

mercoledì 6 luglio 2011

67a ARACNOFOBIA

  La mia mente è alla deriva in balia della paura mentre nella sua tana il ragno finisce di imprigionarmi nella tela. Quasi non respiro, c’è un odore tremendo e il mio corpo rigido mi impedisce ogni reazione. È la presenza di Malik a riportarmi in me, la sua voce che si fa largo tra i miei pensieri: Jamila, tranquilla, sono qui con te; mi sono appeso ai tuoi vestiti mentre ti portava via e lui, incalzato dalle frecce degli altri, non se ne è accorto. Vedo dei draghetti luminosi volteggiare attorno a un bozzolone appeso al soffitto, vuol dire che Drev è vivo. Mi sembra che oscilli un pochino, forse l’effetto della paralisi sta finendo per lui… Il ragno è sparito di nuovo, ora provo a liberare almeno il volto del mago”. Cerco di concentrarmi sul Tryssim per arginare il mio terrore; lo sento affannarsi, faticare, sento la sua preoccupazione di non riuscire a squarciare al tela prima che torni di nuovo la bestia… Forza micio, forza!  –“Ecco! Ce l’ho fatta! Può parlare, forse riesce a usare qualche incantesimo... Si è liberato Jamila! Sto venendo da te!”
Inizia a lavorare sull’involucro, ma dopo poco la sua tensione schizza alle stelle. Che succede? –“È ricomparso il ragno… Se ne sta occupando Drev, non preoccuparti, se la cava benissimo” Comincio a sentire un formicolio diffuso per tutto il corpo, l’effetto della paralisi comincia a scemare; poi gli scossoni sul bozzolo si fanno sempre più forti. Drev sta aiutando Malik a tirarmi fuori da questo sarcofago disgustoso e qualche minuto dopo sono libera. Lui è qui davanti a me, sorridente, io gli butto le braccia al collo mezza intorpidita, poi mi rendo conto dei brandelli di ragnatela che ancora mi sono appiccicati addosso. Che schifo! E magari quell’orrore ha depositato delle piccola uova, e io non mi accorgo e mi ritrovo un sacco di ragni ripugnanti che mi corrono addosso… Aiuto aiuto aiuto!  -“Drev toglimi questi affari!” Mi sfrego freneticamente per ripulirmi, grido, lui e Malik fanno quello che possono per fronteggiare una crisi di panico con tutti i crismi. Non so quanto sia durata, alla fine mi trovo con le lacrime agli occhi abbarbicata al mago, che mi parla con voce calma e cerca di contenermi. –“Basta Jay, è tutto finito, è tutto a posto”. Mi lascio cullare un po’ tra le sue braccia, mi sento esausta.  –“Ed-Widge è vicino, Lorcan è riuscito ad individuarci, credo che lui e Tamil abbiano trovato un modo per entrare ma impiegheranno un po’ di tempo. Devono scavare…” Ormai ho recuperato un minimo di autocontrollo, mi guardo intorno: la grotta non ha aperture ed è completamente rivestita di ragnatele, l’unica luce presente è quella dei draghetti colorati di Drev. Un ammasso informe nero occupa un lato della grotta, in giro ci sono resti, qualche bozzolo accartocciato, niente di vivo oltre a noi. Aspettiamo pazientemente, focalizzo sulla presenza rassicurante del mago cercando di ignorare tutto il resto, con Malik che mi sonnecchia in braccio. 
 Alla fine i due fuori riescono a raggiungerci. Sono pieni di terra e ragnatele, decisamente stanchi; Lorcan fruga un po’ in giro per la grotta e poi Tamil cerca un buon posto per accamparci. Sì, ho proprio bisogno di riposare. A metà notte però ci svegliamo di soprassalto. Una strana folata di vento percorre una parte della foresta, distante da noi, e immediatamente si alzano grida e lamenti di tutti gli animali della zona. Una sensazione sgradevole ci inquieta, ci guardiamo intorno circospetti. Tamil dice che probabilmente si tratta dell’Hulu-Talong, ma sembra lontano… Malik mi si acciambella vicino, protettivo, e riesco a riaddormentarmi. Drev a quanto pare no. La mattina dopo ha due belle occhiaie e a Lorcan non pare vero di poter finalmente sfottere qualcuno. Già, chissà come mai ieri ti sei sentito così magnanimo da non infierire su di me…

sabato 2 luglio 2011

66 TRA LE OMBRE

 È incredibile, lei entra in una stanza e l’atmosfera cambia. Non solo per la reazione delle persone che se la trovano davanti, il loro stupore… si dimenticano persino chi sono. È la luce che si rimodella intorno alla sua figura, è come se l’equilibrio del microcosmo che la circonda si centrasse su di lei, dipendesse dai suoi gesti, dalle sue parole. E spesso lei nemmeno se ne accorge. Come può non vedere il potere che ha sugli altri…
  Ho provato a capire: non è tanto la bellezza, perché è bella, come nessun’altra, così bella da morirci… ma non è solo quello, dicono che sia il modo in cui posa lo sguardo su di te, i suoi splendidi occhi dorati che sembrano leggerti dentro e ti lasciano disarmato, inerme, e lei rapisce una parte di te, può carpire ciò che nascondi nell’angolo più remoto del tuo animo semplicemente sfiorandoti con le dita… Come ci riesce? Come riesce a farli sentire così?
  Io non capisco.
Soprattutto non capisco la sua scelta: lei che ha un immenso talento innato per la magia, talento disprezzato tra i miserevoli discendenti del Grande Impero tra cui vive; lei che ha il dono di soggiogare a suo piacimento la Trama d’Ombra, privilegio raro e ancor più disprezzato dalla sua gente; lei che potrebbe piegare la volontà altrui con uno sguardo appena… Le è stato offerto il potere, poteva essere un’artefice della nostra rinascita, avrebbe avuto tutti ai suoi piedi. Tutti.
  E invece è rimasta tra loro, con quel gruppetto di perdenti… Non sono degni nemmeno di calpestare la sua ombra, hanno paura delle sue capacità, la usano per tentare di opporsi alla nostra grandezza. Illusi. E resistono, resistono oltre le loro possibilità, per lei. Se non credessero di proteggerla, se non si impegnassero per questo scopo con tutte le loro forze sarebbero già morti, avrebbero già rinunciato a lottare.
Come ci riesce…
 E adesso è sparita.
 Dove sei, dove ti hanno trascinata questa volta?