sabato 26 novembre 2011

83 INCUBI


 Ringrazio Shar ogni giorno, perché apro gli occhi e tu sei qui al mio fianco. E la mia vita adesso ha una consistenza diversa…
  Non so ancora bene come sia possibile, ma è vero: il mio equilibrio è centrato su di te, sui tuoi gesti e le tue parole…
  Ed è ora che mio fratello la smetta con questa storia che metteresti in pericolo l’intera cittadella perché là fuori faranno di tutto per recuperare la loro arma potenzialmente più efficace contro di noi. Ma figuriamoci! Elminster e la Simbul se ne sono scappati con la coda tra le gambe e noi dovremmo temere qualcun altro? Mattick pensa forse che potranno contare su qualcuno più forte di loro? Non hanno alcuna possibilità in uno scontro frontale e ne sono ben consapevoli. Non hanno possibilità in nessun caso!
  Mattick è solo geloso, ma gli passerà.
O si preoccupa dei tuoi amici e di quel mago da strapazzo? Ma per favore…

Anzi, sai una cosa? Questa piccola vendetta sul tuo vecchio amante ha un gran buon sapore… Spero che la Dea Oscura controlli tutti i suoi sogni.

   Dimmi, mago, come ti senti a saperla felice tra le mie braccia, a vederla godere lontano da te?
  Tu che l’hai avuta, spiegami come vivi ora senza di lei…


mercoledì 23 novembre 2011

82b MATRIMONIO SHARITA

 
 Mancano un paio di giorni al grande evento, anche oggi Mattick si presenta qui con la solita arroganza e litiga con mio marito. Urla così forte che si sente da qui… non riesco a capire bene, dice qualcosa sul fatto che poteva tenersela come bella statuina in giardino da ammirare quando voleva… Dopo Vattick è così amareggiato che evito di indagare, non ricordo di averlo mai sentito così triste, così desolato. È come se all’improvviso non riconoscesse più una persona che fino a poco prima considerava quasi una parte di sé. Perché ci devono creare tutti questi problemi? Soprattutto non voglio essere la causa di questa situazione, ma non posso fare altro se non provare a sciogliere questo nodo stretto che lo fa star male. E quasi sempre riesco a riportargli il sorriso, e lui sembra sorpreso da questo…
  Finalmente arriva il giorno delle nozze ufficiali. Vattick aveva ragione: il vestito che aveva visto per me, nero con raffinati ricami dorati, è perfetto. Il tempio principale di Shar, solenne e imponente, è stracolmo di gente, Vattick al mio fianco è raggiante e sorridente nella sua impeccabile eleganza, i suoi occhi non mi lasciano un istante; io sono emozionata e intimidita da tutta questa folla. La cerimonia è officiata dall’alto chierico, il Principe primogenito, ed è molto partecipata, ma il “contorno” si sfuoca e quasi sparisce di fronte a ciò che invade le mie percezioni dall’uomo che ho accanto. E la presenza di Shar si fa tangibile, si sente nel respiro, si avverte tra le volte del tempio e le volute degli incensi che bruciano… Non possono non accorgersene, nessuno potrà negare che abbiamo la benedizione della Nostra Dea…
  Prestati i sacrifici di rito possono iniziare i festeggiamenti. Non avevo mai notato quanto spicchi il rosso cupo del sangue sul manto candido delle colombe morenti… Sono felice di essere la moglie di Vattick, ma non posso fare a meno di pensare che la mia famiglia non è qui a rallegrarsi con me, che non mi voglia più parlare e mi consideri una reietta… il volto di Yerodin… Il cerchio alla testa mi stringe subito nella sua morsa, ho un attimo di difficoltà di cui lui si accorge immediatamente. Interviene lesto e discreto per sorreggermi, mi sussurra di pensare solo a noi, di non lasciarmi rovinare questa giornata dai ricordi tristi. Hai ragione, non è giusto che anche oggi tu debba preoccuparti…
  Mi dedico solo a lui per il resto del tempo, attenta a come muovermi sotto gli sguardi degli altri, e tutto prosegue senza intoppi. Mattick, ignorato da mio marito, resta defilato e non mi dà noia, nonostante sia evidente quanto sia contrariato. Almeno oggi…
  Finalmente torniamo a casa, liberi dagli obblighi formali. Lui è sollevato, contento che tutto sia andato bene. Si accorge di quanto sono stanca, mi tiene vicino a sé: “Adesso tutti sanno che sei mia moglie e che la nostra unione è benedetta da Shar, nessuno può più permettersi di obiettare.” Spiegalo al tuo gemello… Resto in silenzio, pensando alla mia situazione.
  -“Jamila, ti manca la luce? Forse la penombra ti pesa e senti il bisogno di uscire da qui…”
  Questa sua attenzione e il tono dolente della voce mi sorprendono. Forse ha frainteso il mio silenzio, è che preoccuparsi per quella che dagli altri sarebbe considerata una debolezza da nascondere non è scontato, nemmeno per lui… Si rifugia tra le mie braccia in un gesto arrendevole, di abbandono, che ultimamente non si è mai concesso. Perché qui, come mi ricorda spesso, è bene non fidarsi di nessuno…
 -“No, il buio non è un problema, anche se mi farebbe comunque piacere rivedere ogni tanto il sole. È che… sai, come dici anche tu, Halruaa non era il posto per me: discriminata per via della magia innata e della trama d’ombra, senza un futuro perché nella loro stupidità non capivano, non accettavano i miei poteri… Pensavo che a Shade sarebbe stato diverso, più semplice. Invece sento gli sguardi ostili e la diffidenza, per via del mio sangue angelico, o della mia provenienza… o non so per cosa… e a volte mi sembra che nulla sia cambiato” Ora è lui ad abbracciarmi protettivo, anche se avverto in sottofondo la sua preoccupazione, o qualcosa di simile al senso di colpa: “Vedrai che le cose si sistemeranno. Sei mia moglie, e non è certo colpa tua se qualcuno dei tuoi antenati si è mischiato con quei traditori. E poi, detto tra noi, non c’è nulla da cambiare in te: i tuoi tratti, angelici o no, sono perfetti; hai il passo di una dea in mezzo ai mortali...” –“Uuuuuh, accidenti, come siamo poetici. Non è che hai qualcosa da farti perdonare…”

sabato 19 novembre 2011

82a ANCORA DIVERSA

  I giorni seguenti sono occupati dai preparativi per il matrimonio, la mia vita torna alla normalità e accompagno Vattick ai ricevimenti e ai ritrovi della nobiltà. Sono inevitabilmente al centro dell’attenzione, sento gli sguardi e le parole che mi scivolano addosso, la curiosità morbosa che ancora mi circonda. I miei tratti, la mia pelle, gli occhi dorati spiccano tra gli shadovar, gli sguardi ammirati si alternano a quelli diffidenti se non apertamente ostili. Ho il favore di buona parte della piccola nobiltà, per quanto riguarda i principi e le loro famiglie, il discorso è diverso. Il gelo è piuttosto diffuso, il problema più grosso resta il fratello gemello di Vattick. Ogni tanto si presenta a casa nostra come una furia, l’ho sentito litigare un paio di volte con mio marito e so che c’ero di mezzo io, ma non ho osato origliare perché non volevo mettere in ulteriore difficoltà Vattick. Ma Mattick sta davvero esagerando; mi minaccia in continuazione, neanche tanto velatamente; non riesco a capire perché mi detesti tanto, di cosa mi accusi esattamente. Comincio a non tollerare più il suo atteggiamento e le sue ingerenze, ma evito di scontrarmi con lui perché dopo ogni discussione Vattick ci resta male. Questa situazione gli pesa molto; gliene ho parlato, gli ho chiesto cosa avrei fatto di così terribile agli occhi di suo fratello, ma lui tutte le volte mi dice che non è colpa mia e che probabilmente Mattick è solo geloso. Hanno sempre condiviso tutto e ora, con me, è diverso… Ci mancherebbe altro! Mi prega di avere pazienza, di concedergli ancora un po’ di tempo… A me non sembra che col passare dei giorni le cose migliorino, anzi. Ma non sopporto che Vattick si tormenti così e allora faccio buon viso a cattivo gioco. È incredibile che due persone che si somigliano tanto nell’aspetto siano in realtà così diverse tra loro come il giorno e la notte. I loro lineamenti sono identici eppure non si possono confondere: l’atteggiamento del volto, il modo di guardare, la postura…
  Siamo arrivati al punto che le guardie di Mattick mi pedinano tutte le volte che esco di casa! Probabilmente mi piantonano pure! Mio marito mi dice di lasciarli fare senza badarci troppo, che prima o poi si stuferanno. Sarà… Perlomeno in casa si sta molto meglio: Vania inizia a rilassarsi e questo abbatte il livello d’ansia che mi circonda. Mi è stato rimproverato di trattare la servitù con troppa gentilezza e familiarità. Eccederei in sorrisi… e questo potrebbe far dimenticare agli schiavi qual è il posto che si meritano, la differenza che c’è tra noi e loro. La sanno benissimo questa differenza, loro che non sono in grado di usare la magia; non c’è bisogno di ricordargliela ogni istante. Vogliono forse farmi credere che lavorino meglio quando sono terrorizzati di sbagliare piuttosto che quando agiscono con tranquillità? E poi, quando Vattick non c’è io mi annoio da morire; potrò scambiare due parole con l’unica persona autorizzata a girare per casa? Non ho più la compagnia di Malik, cosa mi resta d’altro…
  Nemmeno in società mi riesce di fare una gran conversazione. Uno dei pochi tra l’elite dei Principi che è cortese con me e mi dimostri una certa simpatia è il primo ministro. Cosa che mi rende invisa agli occhi dei fratelli maggiori di Vattick, che odiano il braccio destro dell’Alto Principe dal profondo.
  Per il resto, solo frasi formali e di fredda cortesia, se si degnano di mostrare cortesia. E il mio “stato” trova sconveniente dare eccessiva confidenza alla nobiltà minore…
  Poi lui torna al mio fianco e del resto mi importa ben poco. Quando può mi accompagna fuori. Mi ha portato a vedere dall’alto il lago che hanno creato nell’Anauroch, le piantagioni che stanno sorgendo sulle sue sponde e i lavori per gli insediamenti. Un’opera notevole, senza dubbio, che richiede ordine ed efficienza. Per questo sono così rigidi: con gli schiavi, con i sottoposti, tra loro; non possono permettersi di compromettere ciò che stanno costruendo e da cui dipenderà il loro futuro. Il nostro futuro. È che in certi momenti fatico ancora a sentirmi una di loro fino in fondo…
 Chissà che il matrimonio ufficiale cambi qualcosa.

mercoledì 16 novembre 2011

81b " NORMALITA' "

 Il giorno dopo va molto meglio. Lui può assentarsi per qualche ora, io mi occupo della casa con l’aiuto della schiava. Vania non osa guardarmi in faccia, tiene gli occhi rivolti verso il basso ed è costantemente in tensione. È preoccupata per ogni gesto che compie, parla il meno possibile, si precipita al minimo cenno, rasenta il panico se le sembra che io non stia bene. Anche le guardie che presidiano la casa ostentano deferenza. Non si può certo dire che la sicurezza lasci a desiderare, siamo sorvegliati ogni singolo istante e non credo che tutti i sorveglianti siano stipendiati da mio marito… In realtà tutta questa “ansia” che percepisco mi innervosisce! Vorrei vivere in un luogo sereno, non farmi delle overdose di stress altrui! E poi cos’avranno da stressarsi tanto tutto il santo giorno in una cittadella inespugnabile…
  Diventa un altro mondo quando Vattick è qui con me. Le sue emozioni eclissano tutto il resto e la casa si trasforma in un posto allegro, rassicurante. Com’è possibile che i miei non capiscano ciò che prova per me… Il suo sorriso è contagioso, mi fa sentire davvero come fossi la cosa più bella capitata nella sua vita.
  Quando rientra però è pensieroso. Gli circondo il collo con le braccia: “Cosa c’è?” Lui mi stringe: “Niente, ho avuto una discussione con Mattick. Non mi hanno incluso nella prossima missione…”  –“Ma è quello che volevi?” Mi tiene ancora più stretta mentre mi bacia: “Sì!”  –“E allora dove sta il problema?”  –“Hai ragione, nessun problema”. La tensione e la preoccupazione si dileguano portandosi via le due piccole rughe tra le sue sopracciglia, mentre le sue labbra si fanno sempre più intraprendenti, le sue carezze più audaci e la sua mano impaziente litiga con i lacci della mia veste.
  Devo essere stata proprio male l’ultima volta e lui si dev’essere spaventato da morire, forse ha avuto paura che la crisi avesse conseguenze permanenti, che non tornassi quella di prima, perché fa l’amore come se conoscesse il mio corpo per la prima volta, come se fosse una scoperta nuova, un miraggio appena raggiunto che rischia di svanire…  
  Invece sono qui, in carne e ossa, per te. E vedrai che starò meglio, che il male passerà… Niente mi porterà via, se io e te non lo vorremo.

domenica 13 novembre 2011

ABBIAMO FATTO TUTTO DA SOLI...

  L'ultima sessione di gioco è stata una di quelle in cui la master, dopo aver fatto il suo punzecchiando l'orgoglio del mago e portando oltre il limite la (enorme) pazienza di Jamila, si è goduta soddisfatta i frutti del suo lavoro, che sono andati ben oltre ciò che probabilmente si era aspettata. Il massimo risultato con il minimo sforzo! Bisogna riconoscere che Tenar in realtà si è giocata un "innocuo diversivo", ma lì, i giocatori ci han messo del loro e il tutto è deragliato ai limiti dell'assurdo.
 Neanche a dirlo, a innescare il tutto è stata l'ubriachezza di Lorcan (E NON PROVARCI NEMMENO A DIRE CHE TU NON HAI COLPE!), che francamente era preferibile quando era triste anziché molesta, dopo di che il bardo ha affrontato le cose da vero uomo qual è, e cioè si è dileguato (E NON PROVARCI NEMMENO A DIRE CHE è COLPA NOSTRA!). Poi, J ha sperimentato come sia difficile trattenersi dal dare una lezione a qualcuno solo perché rischi di ammazzarlo (e pare sia sconveniente e un poco fuori allineamento...); infine, il Nik ha sclerato di brutto, peraltro interpretando magistralmente un Drev che, provato dall'enorme stress degli ultimi mesi, fa saltare tutti i coperchi.
Stile funghetto atomico, avete presente?
Quindi, forse per non fare strage tra i villici innocenti, si è dileguato pure lui.
 L'unico a mantenere calma e decoro è stato il povero Lee, che ha tentato, inascoltato, di riportare un minimo di ordine.
 Ora sono rimasti una J esasperata e il monachello a guardarsi nelle palle degli occhi. Ma sistemata una piccola questione, J ha un'ideuccia malsana su cosa fare...
  

P.S: Ricordo solo una sessione "peggio" di questa: il mega - litigio a quattro tra i personaggi della campagna di Birth Right.


domenica 6 novembre 2011

81a RICORDANDO IL PASSATO

  
  Gli ho detto che stavo bene, in realtà ci vogliono due giorni per rimettermi in piedi. Lui è quasi sempre con me, pieno di attenzioni e riguardo. Muovo i primi passi al suo braccio, ho ancora un fastidioso cerchio alla testa e mi sento un po’ confusa. Da quando sono qui a Shade ho sempre avuto delle crisi di emicrania, ma mai così forti. I chierici hanno detto che non sono riusciti ad eliminare il problema del tutto anche se mi hanno assicurato che non si verificheranno più attacchi del genere. Lo spero, perché sono stata malissimo. Pare sia colpa di una qualche magia che Drevlin mi avrebbe lanciato addosso per ripicca. Possibile che non si rassegni una volta per tutte? Non capisco perché la mia famiglia volesse impormelo come marito, forse mio padre era abbagliato dalla sua posizione di Anziano, dal fatto che fosse una persona influente; forse Yerodin pensava che con lui sarei stata al sicuro… Un mago, per di più un Anziano, per me! Ma ogni volta che cerco di concentrarmi su di loro, il male alla testa peggiora e io non riesco più a reggermi in piedi.
  Non so perché osteggiassero tanto Vattick, perché non mi permettessero di frequentarlo. Eppure lo sapevano che ero innamorata di lui… Credevo che messi di fronte al fatto compiuto si sarebbero arresi, che finalmente lo avrebbero accettato, invece quando hanno saputo del matrimonio celebrato in segreto sono andati su tutte le furie, volevano impedirmi di uscire di casa. Ho dovuto scappare con lui e seguirlo qui. E Malik non è venuto, mi si è rivoltato contro. Chissà cosa ha tramato Drevlin per arrivare a corromperlo fino a questo punto…
  Il dolore torna pulsante, mi vengono le vertigini. Vattick rinsalda la presa sul mio braccio: “Jamila, che c’è… stai di nuovo pensando ad Halruaa?” –“Sì.” Mi attira contro di lui, con dolcezza. –“Lo sai che ogni volta stai male, non ti crucciare per queste cose, devi solo rimetterti in forze. Stai tranquilla, si sistemerà tutto”. Speriamo…
  Finalmente questa sera riesco a stare alzata, a cenare con lui. Poi chiacchiero tra le sue braccia. Vorrebbe celebrare il matrimonio ufficiale tra una ventina di giorni nel tempio principale di Shar. Ha visto un vestito bellissimo che secondo lui mi starebbe d’incanto per l’occasione… D’accordo, prima ufficializziamo la cosa e prima smetteranno i pettegolezzi. Mi spiace che il mio sangue angelico mi impedisca di diventare una Tenebra, ma lui non dà poi molta importanza alla questione: la predilezione che Shar ha per me è evidente nella mia capacità di usare la trama d’ombra. Non credo che tutti i Principi la pensino in questo modo, anche se lui mi rassicura sempre dicendomi che devono solo abituarsi all’idea… mi auguro lo facciano in fretta!
  –“Certo l’arrivo di un bimbo renderebbe tutto più semplice…” Me lo dice scherzando, con un bacio. –“Sì, ma almeno che prima sappiano che siamo sposati!”