domenica 29 luglio 2012

102b TELETRASPORTO DIFETTOSO



 Dobbiamo scoprire cosa sta succedendo, ma il compito si presenta rischioso visto che gli slaad sembrano essere numerosi. Ci muniamo di cartina improvvisata e raccogliamo tutte le informazioni che ci possono essere utili. Drev è irritato perché abbiamo una sola pozione per rimuovere le malattie, il che vuol dire che dovremo fare molta attenzione a non essere morsi dai ranocchioni. Partiamo il giorno successivo, con l’intenzione di fare tappa alla baita dove ci siamo fermati l’altra volta. Abbiamo stabilito di muoverci anche di sera, con la penombra: ci darà il vantaggio della mia invisibilità. Sono abbastanza tranquilla, forse perché finalmente torno all’azione dopo parecchio tempo, o perché so che la mia magia funzionerà anche in questa valle. In effetti i miei incantesimi si rivelano molto efficaci nell’abbattere un behir affamato intenzionato a banchettare con noi. Incrociamo il gruppetto di slaad che è già quasi buio. Sono in tre, rossi e blu mi pare, belli grossi, e ci attaccano. Sono davvero brutti, inquietanti. In qualche modo, riescono ad evocare un’altra creatura che si scaglia contro di noi. La mia magia colpisce sempre, in più la protezione dell’anello e lo spostarmi di continuo mi consentono un’ottima copertura. Almeno fino a quando un incantesimo di Drev fallisce ricoprendo di polvere luccicante una vasta area intorno a lui, accecandomi e rendendomi visibile a tutti. E consentendo agli avversari di arrivarci addosso. Ahia! Un dolore pulsante e della roba viscida sulla spalla. No, che schifo, mi ha morso! Con un po’ di fatica ci liberiamo degli slaad, senza riportare ferite particolarmente gravi e facendo un prigioniero. Ma siamo stati morsi tutti e tre. Ecco! E adesso? Come facciamo per scongiurare il contagio? Riflettiamo sul da farsi, secondo me non vale la pena correre rischi: dovremmo provare a recuperare le pozioni che ci servono a Selunnara, usando il medaglione di Lorcan. C’è qualche perplessità sul funzionamento del teletrasporto in una zona di magia selvaggia, ma alla fine, non trovando soluzioni migliori, si fa così. Andrò io, poi tornerò qui. Stringo il medaglione, ma non succede niente. Porca miseria… Gli altri due mi guardano perplessi. Rivolgo loro un bel sorriso e riprovo. Questa volta funziona e mi porta a destinazione. 
 Cerco di essere il più concisa possibile con le spiegazioni per non perdere troppo tempo, ma per curarmi e procurarmi l'antidoto ci vuole un po’. Soprattutto, Rubiard fa presente che magari alcune di quelle creature sono gli abitanti del villaggio, che possono ancora essere curati e riportati alla loro vita normale. Dovremmo cercare di non ucciderli e se possibile portarli da loro, in modo che possano aiutarli. Ecco, giusto per complicare le cose…
 Mi riteletrasporto giù, ma… ma… sono senza dubbio nella zona di magia selvaggia, però non dove dovrei essere, né tanto meno dove sono gli altri. Maledizione! Malik fa una breve ricognizione, cerchiamo di orientarci con le stelle e il paesaggio; probabilmente siamo finiti troppo a est e visti i precedenti non è il caso di rischiare con un altro teletrasporto. Mi avvio a piedi salendo una collinetta, sperando di non impiegare troppo tempo. Magari anche Lorcan si fa un voletto per controllare la situazione… L’importante è che non siano stati attaccati da altre di quelle creature, con la magia di Drev a mezzo servizio potrebbe essere un problema.
 Alla fine riesco a trovare gli altri, anche perché il bardo ad un certo punto mi intercetta. Erano preoccupati dal mio ritardo, in effetti sto camminando da quasi tre ore; quando hanno visto che non tornavo si sono spostati per accamparsi in un posto più sicuro e protetto. Mentre mi accompagna da Drev, Lorcan mi dice che hanno interrogato il prigioniero: pare che lui e i suoi simili siano sottomessi a un drago blu stanziatosi in zona. Urp! Un drago blu? Beh, almeno col suo tesoro potrò sistemarmi l’equipaggiamento.

mercoledì 25 luglio 2012

102a VILLAGGIO SOTTO ASSEDIO



 Purtroppo non ci mettono a disposizione i tappeti volanti, così per raggiungere il villaggio impieghiamo qualche giorno. Il viaggio mi sembra eterno: Lorcan è ormai in fase depressiva con tendenze suicide e non fa che bofonchiare cose tipo “Ci stanno mandano a morte certa. Ma sì, almeno la facciamo finita, è meglio così che continuare a vivere in questo modo…” Non mi prendo nemmeno la briga di rispondergli. Drev è scazzatissimo, di certo le allegre litanie del bardo non aiutano le sue paranoie. Che si staranno moltiplicando e ingarbugliando nella tua testa… Per fortuna c’è Malik a salvare un po’ la situazione. Ogni tanto la sera, quando non riesco a dormire, ripenso al colloquio con lui, alla sua domanda.   Arriva sempre al punto, e riesce a farmi affrontare cose da cui tendo a scappare. Lo so che col mio atteggiamento sto contribuendo a tenere Drev “a distanza”, ogni volta che il contatto con lui è poco più che neutro mi irrigidisco, è più forte di me. Ho paura ancora di quello che potrei trovare, o di cercare qualcosa che non appartiene a lui e della sua reazione… Anche se ora vedo meglio il confine tra lui e Vattick. È strano, ma Vattick riusciva a comprendere meglio le mie percezioni, con tutte le loro conseguenze, rispetto al mago. Ed è più pacato, forse più sicuro di sé. Ma in fin dei conti lui ha 200 anni e Drev solo 24, e questo fa una bella differenza. All’inizio amavo il principe perché per me era Drev, poi credo che alcuni aspetti di lui mi piacessero davvero. O meglio, una parte di me, la Jamila “menomata” di Shade, ha amato una parte di lui… Ma “una parte” non è sufficiente.
Ho paura di scoprire che Drevlin non mi ami come prima.
 Visto l’umore dei miei compagni di viaggio, quando si intravede il villaggio davanti a noi sono fin sollevata: il dover agire spazzerà via la nebbia mortifera dai pensieri di questi due!
 Man mano che ci avviciniamo ci rendiamo conto della devastazione: i campi sono quasi tutti incolti e rovinati, qualche capo di bestiame - di un colore non proprio convenzionale - pascola incustodito, diverse capanne sono distrutte o inagibili. Il villaggio è ridotto male: solo una parte è ancora integra ed è stata protetta da un’alta palizzata. Qualcuno di vedetta ci tiene sotto tiro, e quando siamo a portata di voce ci intima di fermarci e presentarci. Rispondiamo che siamo gli inviati di Halarahh, ma sono sospettosi: non vogliono farsi ingannare da noi infide creature! Infida creatura… devo aggiungerla alla lista. Riconosco la voce, è l’apprendista di Ab. Lo saluto e gli chiedo se si ricorda di me; lui è ancora incerto, mi fa alcune domande su quanto successo l’altra volta e alla fine si convince a farci entrare. Ci stava aspettando, è molto sollevato per l’arrivo dei rinforzi. Da quando Ab è scomparso ha assunto il ruolo di capo villaggio e ha tentato di difendersi dalle bestie immonde come meglio ha potuto. Ma cos’è accaduto ad Ab? Non sa di preciso, da quanto ha capito dev’essere caduto nel laghetto che ogni tanto fungeva da portale verso chissà dove. Lo sapevo che alla fine non avrebbe resistito! In realtà non sembra che ci sia finito volontariamente, dalle tracce trovate e dalle loro indagini sembrerebbe “un incidente”. Da allora, gli attacchi dei mostri si sono fatti sempre più frequenti e violenti e loro hanno dovuto rintanarsi il quel che resta del villaggio. E cosa sono questi “mostri”? Grossi umanoidi che sembrano incrociati con delle rane. Belli! Drev? –“Slaad! Il problema è che infettano le vittime…” L’apprendista conferma: quelli che sono stati morsi si sono trasformati in uno di loro. Prospettiva fantastica… Per cui, il numero delle persone diminuisce e quello dei ranocchi aumenta. Pare che il rifugio di questi esseri sia a nord, oltre la zona di magia selvaggia. Guardo il mago, che è perso dietro ad altri pensieri. Che c’è? – “Non so, generalmente gli slaad non sono molto “organizzati”, chi picchia più forte comanda; visto che sembrano perseguire un obiettivo comune probabilmente agiscono sotto gli ordini di qualcuno”. Qualcuno che ovviamente è ben più forte di loro. 

 

venerdì 20 luglio 2012

101b DOMANDE A TRADIMENTO



 Usciamo dal palazzo pensierosi. Lee nei prossimi giorni aveva intenzione di andare da un suo superiore al nord per chiedergli di celebrare il suo matrimonio e si era già organizzato. La data delle nozze è vicina, se stiamo fuori più del previsto potrebbe non riuscire a contattarlo in tempo utile. Concordiamo che possiamo benissimo andare anche in tre; è giusto che si occupi delle sue questioni familiari, non deve sentirsi in colpa. È un po’ dispiaciuto, ma alla fine è la soluzione migliore. D’accordo, vorrà dire che ci riforniremo di pozioni di cura e armamentario sacro. E io sono senza protezioni. Infatti. Ci vorranno almeno un paio di giorni per fare spese, il problema sono i contanti. Dovremo vendere un paio di oggetti che abbiamo recuperato a Selunnara e che non ci sono molto utili. Considerato che non siamo in grado di usare un’ascia da guerra senza ucciderci… Organizziamo il viaggio e decidiamo di scendere a Silverymoon il mattino successivo, dopo aver passato in rassegna le nostre disponibilità; il mago si propone di gestire da solo gli acquisti, così io posso passare ancora del tempo con mio fratello. Grazie! 
 Durante l’assenza di Drev riesco anche a parlare con Loryn per sapere di Vattick. Mi conferma che lo hanno contattato ed ora è al sicuro. Meno male! Stanno trattando una eventuale “collaborazione”, il principe deve capire cosa fare della sua vita. Loryn indugia qualche istante, poi aggiunge che lui ha chiesto di me, se stavo bene e se avevo recuperato la memoria. Tutta la memoria. Dopo che ne ha avuto conferma, non è più tornato sull’argomento. La ringrazio e vado ad aspettare Drev dove convenuto.
 Almeno Vattick è vivo, e mi sembra che Alustriel sia disponibile nei suoi confronti. Ciò non toglie che sia privato della magia, che di fronte abbia un futuro difficile… Spero davvero che non sia costretto a vivere da recluso, che trovi il modo di realizzarsi e non pentirsi… -“Jamila, ancora? Non è un problema tuo!” Ho capito, ma… tu saresti contento se la sua scelta, nella quale hai avuto un peso decisivo, equivalesse a un suicidio? Io non voglio averlo sulla coscienza! Onestamente, che gli resta qui?
 E del tutto inaspettati riaffiorano alla memoria il volto cupo di Lorcan nella taverna di Sundabar e le sue parole taglienti: “Lei è morta, non ho più motivo di essere quell’uomo”.
 È una coltellata, profonda e dolorosissima.
 Malik è scandalizzato: “Jamila! Non pensarlo nemmeno! Non vorrai mettere…” No, ovvio che no. Però… Lui non può farsi bastare nemmeno l’amore della donna che ama. Io non sono con lui. - “Vorrei vedere, per caso hai scordato quello che ti ha fatto?” No. Il punto è che non ho scordato niente. Il micio resta a fissarmi per qualche secondo, disorientato: ”Piccola, sei innamorata di Vattick?” … … Ma ti sembrano domande da fare così? Non muove un muscolo. Evidentemente ti sembrano… Ne sono innamorata? Nella mia mente si affollano immagini, sensazioni, momenti passati con lui. Lascio che sbiadiscano, che tornino al loro posto, per pensare liberamente. No, credo di no. Anche se tutto è troppo vivido e recente per poterci passare sopra con indifferenza, senza pagare dazio. Il volto sorridente di Drev sotto la tenue luce delle lanterne, dopo quel bacio… Il problema è che Vattick è innamorato di me. –“Eh? E perché? E Ulrik allora?” Appunto. Ti ricordi quando siamo scesi nel sotterraneo di quella creatura immonda che fagocitava i cadaveri? La simpatica vocina di Shar, nella mia testa: “il loro amore per te li condannerà tutti!”. Ca**o, non vorrai mica darle ragione! Lui si deve salvare e magari pure spernacchiarla! Malik inclina la testa di lato, assorto e sornione: “Beh, vista così ha già più senso…”
 Lo prendo in braccio e lo coccolo nei pochi minuti che ancora devo attendere Drev. Ma quanto mi sei mancato, micione! Abbiamo già preso accordi con un Lorcan apatico per il giorno dopo e saliamo a Selunnara. Il mago è piuttosto soddisfatto di ciò che ha trovato. Aldilà di qualche protezione “classica” e delle pozioni, la chicca è un anello di argento annerito decorato da immagini di occhi chiusi, che in pratica rende invisibili alla scurovisione. Fantastico per scendere nel Sottosuolo, e non solo. Me lo infila al dito compiaciuto: “Trovarlo in quel negozietto è stato un colpo di fortuna, non pensavo di incappare in un oggetto del genere.” Il suo umore però peggiora già mentre finiamo di sistemare borse e zaini per il viaggio. Credo abbia paura che la missione nasconda qualche tranello ordito dai nostri nemici nel Consiglio: per delle Tenebre la zona di magia selvaggia è un posto ideale per un agguato. È vero, ma credo che ci controlleranno e colpirci ora sarebbe sospetto, vorrebbe dire che Zelman era nel giusto. Non è molto convinto; magari semplicemente mandano noi perché sanno che c’è qualcosa di estremamente brutto e cattivo ad aspettarci. Ormai non ci resta che andare e vedere. Non hai ancora digerito il fatto di aver perso l’appoggio e la copertura di Zelman, vero? Cosa che rende la nostra missione nel Sottosuolo ancora più complicata e la speranza di un possibile futuro tranquillo sempre più vaga…

martedì 17 luglio 2012

101a L'ULTIMO INCARICO



 Quando ritorna da Halarahh Drev è parecchio contrariato. Ahia! Ora che c’è? Problemi col golem? No, con quello tutto a posto; però hanno rifiutato le nostre dimissioni e, anzi, siamo stati convocati tutti e quattro tra un paio di giorni per discutere la nostra posizione e i nostri incarichi lavorativi. Il mago è tremendamente indispettito, giocherella nervosamente con una piccola biglia che picchietta di continuo sul tavolo. Smettila o mi farai impazzire! Ha un tono rassegnato: “Sarà una trappola, di sicuro”. Comunque sia, dovremo presentarci, no? –“Purtroppo sì! Ho già parlato con Lee, andiamo a Silverymoon ad avvisare anche Lorcan, così oggi puoi stare con tuo fratello”. Sissignore! È molto preoccupato, del resto non ce n’è mai una che gira bene… -“Ah! Anche Lee ha avuto un regalo da Zelman, sai?” Sì? E dai? A che ti serve la pausa teatrale? Gli ha lasciato il suo Jordain, a protezione di Lara e del bambino”. E bravo il capo!
 Nonostante tutto, passo un pomeriggio sereno con Yerodin e Kelina. Sono felici e rilassati, per qualche ora riesco a dimenticare il resto e li accompagno per la città. A mio fratello però non è sfuggita l’espressione del mago, infatti prima di salutarci mi chiede se è successo qualcosa. Gli dico di stare tranquillo: un piccolo contrattempo, ma tutto sotto controllo. Forse. Anzi, probabilmente no, ma fa lo stesso.
 Il giorno stabilito ci presentiamo al palazzo governativo. Della nostra porticina che appariva quando Zelman ci convocava non c’è traccia. Che tristezza… Veniamo scortati da due Jordain, fatti accomodare in una saletta d’attesa e lasciati quasi un’ora ad aspettare. Il mago frigge per tutto il tempo, posso sentire la sua stizza quasi senza toccarlo. Alla fine veniamo ricevuti da un uomo dal naso adunco vestito di scuro e in maniera stranamente sobria. Credo di averlo già intravisto due o tre volte, ma non lo conosco. Ha una voce arrochita, fastidiosa; dice che non possono accettare le nostre dimissioni, anche perché vorrebbero accertare alcune cose e poi ci sono degli incarichi che dovremmo svolgere per loro. Le risposte mentali di Drev non sono di sicuro esternabili… Insomma, hanno dovuto rimuovere Zelman dal suo incarico perché troppo losco, addirittura – orrore orrore – pare sia sospettato di stregoneria! Ma pensa che scandalo! Magari fosse stato un rispettabile seguace della Trama d’Ombra, eh? Credo mi sia sfuggito un commento del tipo: “è una cosa veramente indecente” o qualcosa del genere, ma per fortuna mi ha preso sul serio. L’ometto prosegue indispettito: tra l’altro Zelman ha pure bruciato l’archivio e loro quindi non sanno che tipo di missioni abbiamo svolto in passato, dato che erano state secretate quasi tutte. Plrrrrrrrr! Una delle poche che non lo è stata risulta quella per controllare la zona di magia selvaggia vicino al villaggio di Ab. Già, perché non c’entrava niente col nostro reale obiettivo. … Dove ho baciato Drev per la prima volta… Mi sono distratta, che sta dicendo questo? Che Ab è scomparso e il villaggio è stato attaccato da strane creature che hanno catturato diverse persone. Loro vorrebbero capire che cosa sta succedendo, e siccome noi conosciamo già la zona e le sue peculiarità, siamo gli unici che possono svolgere questo incarico. Hanno ricevuto una richiesta d’aiuto urgente, dovremmo partire il prima possibile. Ci guardiamo tra noi, valutando mentalmente i rischi. Non so, perché attaccarci lì? Siamo fuori mano, è vero, ma la magia selvaggia è un rischio anche per loro. Non per me, tra l’altro, ma non possono saperlo. Non mi pare che l’omino stia mentendo, poi saremmo lontani da qui per qualche tempo… Parla Drev: d’accordo, andremo; ma sarà l’ultimo nostro lavoro ufficiale per Halruaa. Possono capire che venendo meno i presupposti iniziali del nostro ingaggio non siamo tenuti a continuare la nostra collaborazione. L’uomo, anche se un po’ contrariato, acconsente. Naturalmente però, ci viene requisita la lettera di credito, dato che non è stato possibile verificare molte delle nostre spese. Ti pareva… E il mio equipaggiamento?

venerdì 13 luglio 2012

100c TRA MOGLIE E MARITO...



 Passo una notte agitata, mi sveglio spesso pensando a Zelman, all’imminente depressione di Lorcan che potrebbe spingerlo ad azioni inconsulte, al destino di Vattick, al volto preoccupato di Drev… Anche il mago è inquieto; non era molto convinto di dormire alla torre, lo considerava un rischio evitabile. Non so se ha chiuso occhio, ora sta memorizzando, ma è teso, controlla con regolarità le protezioni magiche della casa. Ha chiesto a Malik di curare che Lorcan non lasci la sua stanza di nascosto, anche perché il medaglione per salire a Selunnara lo ha lui. Io comunque sono di nuovo schermata da una protezione che mi ha dato Rubiard, per cui non dovremmo essere facilmente individuabili.
 Drev è molto preoccupato dalla rimozione di Zelman. Anche perché noi non possiamo fermarci, né possiamo permetterci di perdere troppo tempo. E io ho lasciato tutto il mio equipaggiamento a Shade… Il mago si sente ancora più esposto, anziché vedere qualche spiraglio di fronte a noi trova solo nubi che si infittiscono…
 Alla fine, incapace di riaddormentarmi, mi alzo anch’io prima dell’alba. Come sentiamo Lorcan muoversi al piano di sotto, bussiamo alla sua porta e ci facciamo portare a Selunnara per parlare con Aud. Riusciamo a incontrarla dopo un paio d’ore; i suoi occhi sono un cielo in tempesta, il suo viso segnato dal pianto. È molto arrabbiata, e triste. Lintel si muove cercando di far dimenticare la sua esistenza, lo mandiamo fuori a giocare durante il nostro colloquio. Aud vuole sapere da noi cosa è successo esattamente a Fine della Terra e il ruolo che ha avuto il marito negli eventi. Drev è stranamente calmo, espone i fatti così come sono avvenuti ma cercando di “giustificare” Lorcan: era sotto l’effetto della droga e non ha scelto consapevolmente. Però quando ha deciso di farsi era estremamente consapevole! Aud non è propensa alla comprensione, non se lo vuole vedere tra i piedi; è furiosa soprattutto perché le ha mentito. A quale riguardo, in particolare? Alle corna! Oltre a essere stato reticente su altri particolari. Uh! Come lo vedo male! Cerchiamo di calmarla, ormai dovrebbe conoscere suo marito, e al di là delle ca**ate che chissà perché si ostina compiere, è incontestabile che la ami. Era vulnerabile, in astinenza… Mi chiede se io gliel’ho fatta passare liscia. Pensavo di ricattarlo con la minaccia di spifferarti tutto, ma, cavoli, mi ha rovinato il piano! Non proprio, vedrà che me la saprò gestire a mio vantaggio. Interviene di nuovo Drev, sottolineando che in fin dei conti il bardo ha cercato di rimediare ai suoi errori come meglio ha potuto e via dicendo. Quando ce ne andiamo lei è un po’ più tranquilla, se non altro perché ha potuto tirar fuori la rabbia e la frustrazione. Non fa bene tutto questo stress a una donna incinta…
 Mentre ci rechiamo all’alloggio di Drev, dove ci aspetta Lorcan, mi complimento col mago per il distacco che ha saputo mantenere e gli dico che mi ha persino sorpresa per come ha “difeso” il bardo. Lui fa un mezzo sorriso: “E cosa avremmo dovuto fare di diverso? Poi non voglio mica tenermelo alla torre a vita…” –“Cosa pensi che succederà ora?” –“Che vuoi che succeda: sarà bandito da casa per un po’, cadrà in depressione, compirà qualche azione eclatante finché Aud lo perdonerà e se lo riprenderà. Come sempre.” In effetti…
 Lorcan è ansioso di sapere come è andato il nostro colloquio. Gli suggeriamo di stare alla larga per qualche tempo per consenitre alla moglie di sbollire. Del resto l’ha combinata grossa ed è meglio che pensi a un buon modo per farsi perdonare. Lui non capisce perché ci sia tutta questa riprovazione nei suoi confronti: avrebbe potuto succedere a chiunque di noi! Scusa??? Ma guarda caso non è andata così… Insomma, Shar ha scelto lui solo perché è quello dalla volontà meno salda, perché è un tantino incline alle dipendenze! No, dico, non penserai sul serio che ciò che stai dicendo sia un’attenuante! Si accorge che lo sto guardando con tanto d’occhi, e rincara al dose: “Ero in astinenza, che potevo fare?” Forse non ci siamo capiti: non è “quel” momento che gli rinfacciamo, è il fatto di aver scelto deliberatamente di drogarsi di nuovo, dopo aver già sperimentato la pericolosità di quella sostanza! Ha scordato quante persone sono morte a Fine della Terra, per quella leggerezza? Lui insiste: non possiamo ritenerlo direttamente responsabile per tutto quello che è successo, è come se io venissi incolpata del fatto che attorno a me le persone muoiono come mosche! Il gelo. Che stro**o! Ora ti uccido direttamente io, qui, con le mie mani, e faccio un favore ad Aud! Il suo viso cambia espressione, non so se perché si è reso conto di ciò che ha detto o se è per la furia che vede montare nel mio sguardo, furia di cui si accorge prontamente Drev che interviene prima che la situazione degeneri. Mi volto e me ne vado, lasciando i due uomini a sbrigarsela tra loro. Non capisco da dove tiri fuori certe stro**ate! Non è possibile che ci creda davvero, non può avere il cervello di un undicenne!
 Drev mi raggiunge una ventina di minuti dopo; mi accarezza la schiena: “Non prendertela, non ne vale la pena. Lo sai che a volte parla senza pensare…” Lorcan ha deciso di soggiornare a Silverymoon nei prossimi giorni, in attesa di partire per le Valli per andare da Elminster. Da Elminster? Perché? Drev mi dice di aver aperto la lettera che Zelman aveva lasciato per lui: gli chiedeva di recarsi dal famoso mago, che aveva dato la sua disponibilità a parlare con noi, per avere informazioni su come entrare nel Sottosuolo e sulla missione per la Tomba. Oh, va bene. Allora si torna in pista. Mi osserva dubbioso: “Prima sarà meglio recuperarti un po’ di equipaggiamento e di protezioni magici. Vieni, vediamo cosa riusciamo a rimediare qui. Cercheremo il resto a Silverymoon, per quanto le nostre finanze ce lo consentano”. Mi alzo e lo seguo. –“Ah, dimenticavo. Domani devo scendere ad Halarahh per occuparmi del regalo che Zelman mi ha lasciato”. –“Regalo? Che ti ha lasciato?” –“Il suo golem!”

martedì 10 luglio 2012

100b CATTIVE NOTIZIE



 Mentre stiamo per andarcene anche noi, veniamo avvicinati da un uomo che con modi cortesi consegna una lettera a Drev. Pessimo, pessimo presagio! Il mago ci lancia un’occhiata preoccupata, cerchiamo un posto riparato da sguardi indiscreti prima di aprire la missiva. È di Zelman, ed in pratica è una lettera di commiato. Scrive che avrebbe preferito andarsene in un altro momento, ma non ha potuto scegliere lui, dato che è stato caldamente “invitato” a dare le dimissioni. La spedizione di Fine della Terra conclusasi tragicamente e l’aver suggerito al sovrano di fare un passo indietro perché vulnerabile alla Trama d’Ombra non sono certo state due mosse diplomaticamente vantaggiose. Ci mette anche in guardia sul fatto che probabilmente Thebaldol non ha agito da solo, ma con l’appoggio di qualcuno nel Consiglio Ristretto. Da parte sua, per quanto potrà continuerà a seguire noi e la nostra missione, ma non potrà più garantirci i mezzi e la copertura che ci ha assicurato fino ad ora. Confida comunque nelle nostre capacità e ci assicura che non si troverà traccia degli incarichi che abbiamo svolto per lui perché ha bruciato l’archivio. Seguono ringraziamenti e saluti di rito. Ci sono anche delle lettere personali per ognuno di noi, che per ora tutti intaschiamo senza leggere. Prima dobbiamo assorbire il colpo.
 Siamo senza parole, in cerca di risposte che ovviamente non sappiamo darci. Drev resta con la testa appoggiata alla mano che gli copre la fronte, non stacca gli occhi dalla lettera, come se il contenuto potesse cambiare... Lorcan fissa il vuoto, muto, perso dietro a chissà quale pensiero. Un bel ricordo di Fine della Terra, immagino… Lee guarda me a braccia conserte, con un sospiro rassegnato.
 E ora che facciamo? Questo è un guaio colossale! Apprezzo comunque il tatto del capo di aver aspettato dopo il matrimonio di Yerodin per darci la lieta novella… Appoggio una mano sulla spalla di Drev: “Credo che sarebbe meglio discutere di questa cosa alla torre, visto che Lee poi deve restare ad Halarahh”. Il mago si riscuote al suono della mia voce: “Sì, andiamo. Saremo più al sicuro che qui”. Percorriamo la strada verso il portale in silenzio, con Lara e il piccolo Edein addormentato al seguito. Ne approfittiamo tutti per riordinare le idee, quando ci sediamo nel bagno schermato della torre Drev ha già recuperato la sua prontezza di spirito. È lui a parlare per primo: “Direi che l’unica cosa da fare è dare le dimissioni”. Siamo tutti d’accordo, diventeremmo dei bersagli troppo facili e costantemente sotto controllo. Certo la situazione è bruttina: niente più stipendio, lettera di credito, oggetti, coperture. Soprattutto, Halruaa sarà un posto ancora più pericoloso per noi. Sarebbe il caso di andarsene dalla capitale, di vivere stabilmente altrove. Per ora c’è Selunnara, col tempo vedremo di organizzarci. Per Lee però è diverso: Lara qui si trova bene, è riuscita ad ambientarsi, sta pensando al matrimonio… Adesso è improbabile che qualcuno azzardi ad agire apertamente contro di noi o i nostri famigliari, però gli consigliamo di valutare bene la questione. Dice che ne parlerà con la futura moglie e poi deciderà. Lui torna a casa con la sua famiglia e Lorcan sale a Selunnara ad avvisare Aud.
 Restiamo io e Drev, che si aggira nervosamente per la stanza. Stiamo cercando, senza grande successo, di superare lo shock. Lui un po’ si arrabbia, un po’ si deprime, per non cadere in paranoia cerchiamo di valutare tutte le possibili conseguenze del ritrovarci di colpo “senza lavoro”.
 –“Zelman era l’unico aiuto concreto su cui potevamo contare, anche se ultimamente aveva fatto cilecca in un paio di occasioni…” Gli faccio notare che comunque non è “sparito”, almeno continuerà a passarci informazioni, a fare ricerche per noi, a trovarci altri appoggi…
 Siamo interrotti da qualcuno che suona alla porta. Ma chi può essere qui a quest’ora? Ci allarmiamo per niente, in realtà è Lorcan. Beh? Perché è tornato? Se ne è andato solo un’ora fa, che è successo? Mamma mia, ha una faccia… Strascicando le parole, il bardo chiede a Drev se può ospitarlo per la notte. Sì, ma perché, scusa? –“Aud mi ha cacciato di casa.” Ca**o, in un’ora? Di nuovo? Ci mancava! E perché, questa volta? Resta sul vago: “è per via di Fine della Terra, insomma, perché… ecco, vuole parlare con voi due.” Il mago impreca qualcosa tra i denti e gli passa la chiave della stanza senza indagare oltre; lui si trascina distrutto giù per le scale e si chiude dentro. –“Ma è mai possibile che debba sempre incasinare di più le cose nel momento sbagliato?” Sì, evidentemente è possibile. Non è proprio capace di mentire a sua moglie, non c’è niente da fare. Lei gli avrà chiesto il motivo delle dimissioni di Zelman, lui avrà tirato in ballo anche Fine della Terra, avrà tentato di essere reticente e lei l’avrà sgamato all’istante. Sicuro. E io che speravo di tenerlo buono buono con la minaccia di spifferare tutto ad Aud, e invece si è fregato da solo! Nemmeno questa soddisfazione mi ha lasciato. Bisogna vedere però cosa esattamente ha scoperto Aud, se è arrivata anche alle probabili corna o si è fermata alle conseguenze dell'astinenza…
 Malik nasconde il muso sotto le zampe: Non vorrei proprio essere nei panni di Lorcan!”
 Ormai è tardi, andremo a parlare con lei domani mattina, così le lasciamo il tempo di sfogarsi. Ora sarà meglio andare a riposare, la giornata è stata lunga e molto pesante. 

mercoledì 4 luglio 2012

100a GIORNATA DI FESTA



 Mi sveglio presto, Eliana è già alzata. Mi ha preparato gli anelli per Yerodin e Kelina che abbiamo scelto insieme nei giorni scorsi. Quello per Kelina, un anello di protezione da veleni e malattie, me lo ha regalato lei: apparteneva ai “beni di famiglia” e me lo ha donato senza nemmeno pensarci un attimo. Ora sta finendo di sistemarmi il vestito, la colazione è già imbandita sul tavolo. Addento un biscotto e le dico che avrebbe potuto riposare un po’ di più, tanto io mi sarei arrangiata anche da sola. –“Lo so”. Mi sorride e mi accarezza i capelli mentre si siede di fianco a me. La capisco, sono le uniche cose che può fare per me, è il suo modo per starmi vicino. Chiacchieriamo, prendiamo gli ultimi accordi per la giornata, poi mi aiuta a vestirmi e ci salutiamo.   
 A casa mia sono tutti svegli; mamma vaga di qua e di là senza scopo apparente, papà si è attivato per controllare che tutti i preparativi stiano procedendo come previsto e impartisce le ultime direttive. Yerodin è un po’ nervoso, più che altro perché non riesce a tenere i nostri genitori “sotto controllo”. Mi abbraccia contento: “Sei bellissima, come sempre!” Cerco di mantenere la calma in casa, li aiuto a sistemarsi e a monitorare la situazione. Mamma sfoggia un’acconciatura in chiaro stile Landis, ma è molto elegante e credo sia già un po’ commossa. Mio fratello è perfetto, sento la sua emozione ogni volta che lo sfioro. È bello vederti così felice, mi auguro di non portarti guai in un giorno così importante per te. È strano sentirmi così tranquilla in mezzo a tutta questa agitazione. Siamo anche riusciti a contenere la voglia di apparire di papà, che ha un abbigliamento non proprio sobrio, ma comunque accettabile. Io e Yerodin usciamo prima dei miei per recarci al parco sul mare dove si terrà la cerimonia. Vogliamo accogliere i selunnariti e verificare che papà non abbia esagerato… È una giornata di sole, ma ventilata, e il caldo non è eccessivo. Però non sono più abituata a tutta questa luce, devo ricorrere anch’io a un incantesimo per riparare la vista. Drev, Lorcan e tutti gli altri arrivano puntuali. Abbiamo sistemato un padiglione protetto per la mia seconda famiglia, Mayuri si guarda intorno ad occhi sgranati ma stranamente non profferisce parola. È molto carina con quel vestito azzurro. Poco dopo arrivano anche Lee e Lara e i miei. Ci sono già molti invitati, al momento delle presentazioni tra le mie due famiglie sono un po’ tesa, ma in realtà tutto si limita a un saluto piuttosto formale. Mia mamma è a disagio quando stringe la mano a Eliana, che invece è calma e serena. Papà fa più il disinvolto, mentre intorno cominciano i mormorii e i tentativi di ricostruire la parentela più “larga” per capire che cugini siano quelli che stiamo salutando ora… In effetti mi ritrovo di fronte parenti che non ricordavo nemmeno di avere o che non incontravo da anni. Lorcan mi fa un occhiolino di intesa e va a fare un giro di ricognizione.
 Finalmente arriva anche la sposa. A dorso di mastodonte. Ommamma! Questa papà se la poteva anche risparmiare! Naturalmente non tutti la pensano come me, anzi: il mastodonte e la fatine che cantano al posto dei tradizionali petali di fiori riscuotono un buon successo, tant’è che anche Lara ci sta facendo un pensierino! Yerodin è palesemente imbarazzato, mentre la famiglia selunnarita sembra approvare. Kelina è radiosa e la cerimonia si svolge senza intoppi, in mezzo a un tripudio di effetti speciali. Non posso credere che mio fratello si stia sposando! Le nostre vite si sono bruscamente separate e sono cambiate così tanto in un anno e mezzo… Mia mamma non riesce a trattenere due lacrimucce, ma si riprende subito.
 Finito il rito possono iniziare i festeggiamenti, con i tavoli imbanditi all’aperto. Con l’aiuto di Malik, mi giostro tra le due famiglie, i parenti, Drev e gli altri. Non ci vuole molto per accorgersi che il mago viene evitato dalla maggior parte degli Anziani presenti. In compenso, su di me c’è una grande attenzione, anche più del dovuto. Noto che un collega di mio fratello, forse un po’ alticcio, sta facendo il cascamorto con Lara e Lee è costretto ad intervenire. Non sono sicura, ma dopo un po’ mi pare di vedere il monaco che si sottrae a fatica a un tentativo di bacio da parte dell’altro… Spesso perdo di vista Drev, che resta sempre molto defilato. Credo non si senta al sicuro, per molti non è più il benvenuto qui ad Halarahh. Ogni tanto però c’è qualche tipo ambiguo che gli ronza attorno, alcuni stanno anche al seguito di Lee… Chissà che stanno combinando! Lorcan sparisce e riappare qua e là, per verificare che non ci siano brutte sorprese. Abbiamo la possibilità di parlarci ogni tanto e mi rassicura: ci sono un paio di Anziani del Consiglio Ristretto che tengono d’occhio me, la mia famiglia selunnarita e Drev, ma con cautela; non sembrano intenzionati a creare problemi. Appurato questo, il bardo può dedicarsi ai suoi scherzi infantili, generalmente rivolti a Lee visto che Drev è piuttosto suscettibile in questo periodo. Ad ogni modo, la festa prosegue allegra e senza inconvenienti degni di nota.
 Quando ormai è il tramonto iniziano i saluti generali e gli sposi si allontanano per essere teletrasportati a Silverymoon. Kelina desiderava tanto visitarla, e poi lì potremo incontrarci senza rischi. Alla fine è andato tutto bene, meno male. Mi sarebbe davvero spiaciuto rovinare questa giornata.