mercoledì 30 marzo 2011

IL FORTE IN PERICOLO (Mystara)

Il punto di vista è quello di Kayleigh

 Quando riprendo i sensi la prima cosa che distinguo è la voce preoccupata e distorta di Kelsia che mi chiama. Mi fa sedere ma intorno tutto gira vorticosamente. Lei e Oz armeggiano con la cassetta del pronto soccorso e mi rattoppano. Ho una nausea tremenda, tirarsi in piedi è un’impresa. Noto le due boccette vuote per terra. Due pozioni e sto ancora messa così… Kelsia si assicura che io stia in equilibrio, poi mi sussurra: “Non so se era questo che intendevi, ma non farmi mai più prendere uno spavento del genere!” No piccola, non era certo questo. Resto in cortile a fare da palo mentre loro controllano gli edifici. I quattro uomini sono morti. Appeso all’ingresso di una baita c’è anche il corpo di uno gnomo orrendamente torturato e mutilato. Se non vomito è solo perché farlo mi causerebbe troppo dolore. È la prima volta che sono così vicino alla morte. E solo per colpa mia. La testa mi martella, sono piena di lividi e quasi non muovo il braccio sinistro. Ma i miei sensi funzionano bene: in cortile saranno passate almeno una ventina di persone. Forse di più. Sta a vedere che il gruppo di Kultak si è mosso da qui... Gli altri due mi dicono che nella dispensa segreta manca solo un barile di polvere nera: questa è un pessima notizia! Dobbiamo tornare prima che possiamo e avvertire del pericolo. Non serve guardarmi in quel modo, lo so che prima devo riposare. Prendiamo delle vettovaglie e ci accampiamo vicino al passo. Crollo secca quasi subito.
 Arriviamo all’alpeggio di Aldrech nel primo pomeriggio. Hai visto che la ragazzina è sana e salva? Hanno fuori altre due mini pattuglie in ricognizione. Aspettare no, eh? Alla notizia del barile mancante Aldrech si lascia andare a un turpiloquio tale da costringermi a tappare le giovani orecchie di Kelsia. Però si sono convinti a rifugiarsi al forte. Lo gnomo era colui che li riforniva di polvere nera. Tornano due degli uomini usciti a controllare i dintorni, tutti soddisfatti. Hanno con se i trofei della loro scorribanda: 5 teste di goblin, due femmine, due piccoli ed un anziano. Si vantano: erano solo in due e ne hanno uccisi una decina in un’imboscata usando le scatolette esplosive. Il vecchio li rimprovera: non vanno sprecate. Solo per quello? Io sento la rabbia salirmi dalla pancia. “Lo sapete cosa succede nell’esercito a chi si vanta di aver ucciso donne, vecchi e bambini?” Quello mi guarda come avessi detto una bestialità. E allora? Sempre goblin sono. Quindi se quelli arrivano e uccidono la sua sorellina, o sua moglie o sua figlia inermi per lui va bene, è come se uccidessero lui durante uno scontro. L’altro è sempre più basito: “Ma che discorsi fai! Certo che voi del nord siete strani!” Ah, io sarei strana? IO? Gli salto alla gola, Kelsia si è mossa al mio fianco, non so se per trattenermi o per darmi manforte. Tra tutti ci separano e torna la calma. Mi danno delle erbe mediche, poi vado a riposare.
 Il mattino noi partiamo sulle tracce di Kultak e loro fanno i bagagli per andare a Fort Cruth. Ieri ho mandato Morgan con un messaggio al forte in modo che vadano incontro ai montanari.
 Ora il mio falco è tornato e vola sulle nostre teste. Seguire la pista di Kultak è abbastanza semplice, ci sono anche frequenti tracce di pochi individui che da sentieri laterali si uniscono al gruppo principale. Dopo qualche ora arriviamo al campo. Muoversi furtivi non serve: è una strage. L’ultima cosa che si vorrebbe fare è guardare, e invece dobbiamo. Muovendoci tra i cadaveri, più di una cinquantina, si capisce immediatamente chi è il responsabile della carneficina: la follia epidemica. Mosche, un tanfo terribile, corpi contorti. Oz richiama la nostra attenzione: ha trovato due pozioni magiche e nel prenderle si è accorto che il loro proprietario è ancora vivo. È un coboldo, l’unico che abbiamo visto, e ha un ciondolo al collo. Gli sembra il simbolo di Yagrai, la divinità che spinge gli umanoidi a vivere senza ricorrere alle razzie. Leghiamo il coboldo e poi lo facciamo rinvenire. Non ha ferite da taglio, ha preso una botta in testa ed è svenuto, ignorato da tutti gli altri. Lo interroghiamo, un po’ in thyatiano e un po’ in goblin. Si chiama Nashikany, è un “occhio di Yagrai”, una specie di chierico. Lo ha mandato Katalkor, “la voce di Yagrai”, la sua superiore, per fermare le stragi tra umanoidi e uomini. Kultak è convinto che la “furia del sangue” sia colpa degli uomini. Kelsia spiega che secondo gli uomini i responsabili sono gli umanoidi. Sembra che la prima manifestazione della Furia del sangue risalga a circa un mese e mezzo fa, nel villaggio di Krag, sulle montagne. Il problema più immediato è che Kultak con altri 4 o 5 guerrieri è scampato alla strage e si è portato via il barile di polvere nera. Ha la mappa di un passaggio sotterraneo che porterebbe sotto il forte. O c***o! Ho un mancamento. Liberiamo il coboldo, che ci prega di fermare gli orchi. Speriamo… Poi mi consegna una mappa che indica la posizione del suo villaggio. Una volta risolta questa questione, vorrebbe che ci recassimo a parlare con Katalkor. Se resto viva, volentieri.

7 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Mi ricorda un po' "Le due Torri" anche se la tattica della mina è molto antica! Cavolo però 'sti orchi se sono astuti!

jamila ha detto...

A me Kultak sembra solo folle... Però mi piacerebbe sapere dove cavolo ha recuperato quella mappa!

Mr. Mist ha detto...

Beh folle non significa per forza scemo o tonto. Per la mappa magar l'ha avuta da un parente di Vermilinguo, chi lo sa!?

jamila ha detto...

Il fatto è che, come si vedrà in seguito, si tratta di una mappa molto molto antica, o che comunque riguarda i resti di una costruzione ingoiata dalla vegetazione di cui praticamente tutti si sono scordati l'esistenza. Nemmeno al forte sanno di quel passaggio... Chi gli ha dato queste informazioni?

Alksoth ha detto...

La soluzione a questo e altri enigmi nella prossima stagione...
To be continue to the next season

jamila ha detto...

Ci sono ancora alcune puntate, Alksoth...

Mr. Mist ha detto...

Quindi questa non è l'ultima puntata della prima stagione! Uff... meno male!
Però come idea di fare un resoconto prendendo lo stile dei serial americani è una bella idea!