giovedì 29 settembre 2011

78b ADDESTRAMENTO SUL CAMPO

  Va bene, vediamo cosa ci aspetta. Temevo un Lorcan irritante e nervoso, visto che siamo ormai in zona astinenza, invece si sta controllando bene, senza paturnie. Ci inoltriamo per uno stretto cunicolo che dopo poco si apre in una caverna, apparentemente senza uscite. D’accordo, cominciamo a cercare un passaggio tastando per bene le pareti, senza risultati. Il pavimento? Nemmeno… Ma come: prova e riprova, non resta che il soffitto. Ma bisogna arrivarci al soffitto e arrampicarsi non è così semplice né consente di cercare con la dovuta calma. Lorcan finalmente trova l’apertura e ci fissa una corda per salire, ma è necessario usare un volare per arrivarci. Avremo già perso un paio d’ore, e solo per uscire dalla prima caverna! Immagino l’espressione sconsolata di Damara, le sue considerazioni sulle nostre capacità… mi vien male a pensare alle guide che prima di lei han fatto altrettanto. Con un po’ di difficoltà ci issiamo tutti quanti. L’ostacolo successivo è un crepaccio, troppo largo per essere superato con un semplice salto e attraversato da fortissime correnti d’aria. Lorcan riesce a passare coi suoi mezzi, noi sfruttiamo il “volare” ancorandoci con una corda. Nonostante questo, trascinata dal vento picchio una facciata tremenda sul costone prima che gli altri mi tirino in salvo.
  Entriamo in un altro passaggio che dopo pochi minuti di cammino si biforca in tre: uno si apre in un’ampia caverna ricoperta da strane rocce e muschi luminescenti; non emana un buon odore… Il secondo porta a una caverna più piccola in cui ci sono delle sabbie mobili; il terzo è interrotto da un crollo, che sembra insuperabile. Così a naso, tentiamo col primo. Non appena ci inoltriamo nella caverna, molto grande e piuttosto profonda sotto di noi, veniamo subito colti da una violenta nausea e ci sentiamo male. Torniamo indietro. Si tratta di cercare un’uscita a tentoni, ci vorrà tempo… Drev usa la protezione viola già sperimentata da Rowane su Lorcan, che non risentendo degli effetti delle pietre riesce a trovare l’uscita. Il problema è che il mago non ha memorizzato altri incantesimi di quel tipo e anche volando potremmo sentirci male prima di arrivare di là. È Drev a trovare la soluzione: disintegra la porta e poi usciamo grazie a una “porta dimensionale”. Camminiamo per un’altra mezz’ora, finché la strada è sbarrata da una grossa frana. Proviamo a scalarla, ma risulta un’impresa improba. Lorcan impiega tempo, acrobazie e molto sudore per arrivare sopra, noi riusciamo ad arrivare a metà grazie alle corde tese dal bardo, ma se Lee alla fine sale, io e Drev abbiamo bisogno dell’aiuto di due dischi levitanti che ci impediscano di scivolare giù di nuovo ogni volta che perdiamo la presa. Mi sento veramente un’interdetta! Ancora non abbiamo incontrato un solo avversario e Drev ha già usato la metà dei suoi incantesimi… andiamo proprio bene! Siamo sufficientemente abili da evitare una fossa acida nella caverna successiva e poi, purtroppo, dobbiamo infilarci in un cunicolo strettissimo in cui possiamo avanzare solo uno alla volta a carponi. Per fortuna nessuno soffre di claustrofobia… Il cunicolo si rivela lungo, quando ormai si intravede l’uscita sentiamo uno strano odore: un gas invisibile rende complicato respirare e restiamo intossicati. Per fortuna non è niente di serio e una volta sbucati all’aperto recuperiamo velocemente. Ci troviamo su una specie di balconcino di roccia, sotto di noi, in una caverna enorme, si vede la forma massiccia dello scavatombe. Va bene, non si può compenetrare nell’ambiente circostante e ci possiamo ritirare ripercorrendo il cunicolo. –“Ricordatevi che è resistente alla magia, dividiamoci!” Rafforziamo le nostre difese prima che il mostro ci sia addosso e sferri il suo colpo, che coglie Lorcan troppo allo scoperto. Il bardo incassa in malo modo, cade a terra privo di sensi perdendo sangue dal naso. Porca miseria, l’ha quasi ucciso! Drev distoglie l’attenzione dello scavatombe con i suoi incantesimi mentre io raccatto il corpo e curo il bardo. Una pozione, due… Forza, forza! Lui riapre gli occhi, ancora stordito; con voce angosciata mi dice che ha visto Shar: gli ha assicurato che moriremo tutti qui. Gli sorrido per tranquillizzarlo: “E beh? Non è una novità, a me lo dice tutte le volte.” Come mai hai visto proprio Shar in premorte? Tu? È strano… Non si calma, non capisco perché si preoccupi tanto, comunque va subito a dar manforte al mago e a Lee provando a colpire a distanza. Io tento con la “sfortuna”, ma devo lanciarla due volte prima che abbia effetto; poi tengo a distanza lo scavatombe con i "dardi dell’unicorno". Nel frattempo Drev ha trasformato Lee in un gigante, dato che il monaco può contare solo sulle sue abilità fisiche ed è praticamente in corpo a corpo. Il mago continua a creare dei diversivi per facilitare noi nel colpire e quando finalmente il bestione comincia a mostrare segni di cedimento, sentiamo il rumore di un crollo alle nostre spalle: la nostra via di fuga non esiste più. Lorcan mi guarda allarmato, urlo agli altri due di fare attenzione perché gli shariti potrebbero essere qui. Questo timore ci sprona ancora di più, una raffica dei miei dardi dell’unicorno dà finalmente il colpo di grazia al costrutto. Lorcan grida di andarsene il più in fretta possibile mentre vola verso la porta, io mi lancio una protezione dal male prima di raggiungerli in fondo alla grotta.

sabato 24 settembre 2011

78a AUTOCONTROLLO

  Guarda caso, un paio d’ore più tardi Lorcan si aggira davanti al portale per la torre di Drev. Lo recuperiamo, lui chiede quando dobbiamo partire per il Sottosuolo. Non così in fretta, caro… -“Com’è che sei già qui?” Pausa di riflessione. Io ho tutto il tempo del mondo, vedi tu quanto vuoi perderne… -“Aud mi ha bandito da Selunnara”. Ma che strano! Da non credersi! –“E come mai, di grazia?” Altra pausa. –“Si è un filino alterata… perché dice che mi sono ubriacato di fronte a nostro figlio…” Quando ti ho lasciato non eri ubriaco, vuoi dire che in tutta risposta al nostro ‘confronto’ tu hai pensato bene di ubriacarti pure!? AVREI DOVUTO INCHIODARTICI SUL SERIO A QUEL MURO, PER LA CODA!! Riesco a stare calma, con grande sforzo di autocontrollo. –“E come pensi di guadagnarti il perdono di tua moglie?”
… … …
-“Quand’è che partiamo per il Sottosuolo?”
  Partiremo appena ci saremo equipaggiati, ma lui dovrà rispettare rigorosamente le regole che gli imponiamo. Anzitutto sequestriamo tutta la droga ancora in suo possesso, gli spieghiamo come verranno gestite dosi e somministrazione, con buona pace della sua insofferenza all'essere controllato da qualcuno. Del resto, se dimostra di non sapersi gestire da solo bisogna correre ai ripari… Sono sicura che in questo momento mi stia odiando con un certo gusto, ma gli passerà. O almeno spero.
 Il giorno successivo veniamo scortati da un Jordain verso il palazzo dove si trova il portale che collega Halarahh con Fine della Terra. Ad aspettarci di là troviamo Turska, la Speleosa che controlla questo posto, un genasi della terra. Verremo ospitati nell’Ostello del Superno, l’unico attrezzato per accogliere le persone di superficie e dotato di una stanza in cui è stata deviata la luce solare. In più, è stato predisposto un percorso di allenamento studiato per noi, alla fine del quale dovremo affrontare uno scavatombe, indebolito però dal non potersi compenetrare con la roccia. Per oggi prenderemo confidenza con il Sottosuolo, domani affronteremo la prova sotto il controllo di Damara, l’elfa scura che ci farà da guida per il periodo in cui ci fermeremo qui. L’oscurità in effetti non tarda a far sentire i suoi effetti, ne siamo tutti infastiditi. C’è da dire che l’atteggiamento di Lorcan non fa che peggiorare questa sensazione… Vediamo gnomi dell’oscurità ed elementali che si muovono attraverso le rocce, ma non c’è un gran movimento. Non molto distante da qui un altro portale conduce al monastero della Rosa Gialla di e Lee pensa bene di approfittarne per andarsi a confessare e chiedere conforto, visto che i suoi incantesimi continuano ad essere fuori portata. La notte riposiamo, non molto bene per quanto mi riguarda, e il mattino dopo Damara viene a prenderci per scortarci all’inizio del percorso. Se lo scavatombe risultasse troppo forte per noi, potremo ritornare alla stanza precedente e lei ci recupererà.

domenica 18 settembre 2011

77c COME ROVINARSI CON LE PROPRIE MANI...

 
 Il giorno dopo ci ritroviamo dal capo, senza Lorcan. Veniamo informati che a Fine della Terra sono pronti a riceverci, noi lo mettiamo al corrente della situazione del bardo. Zelman resta interdetto, conferma che liberarsi da quella dipendenza è un percorso lungo e difficile: bisogna diminuire le dosi man mano perché un’interruzione improvvisa dell’assunzione causerebbe seri danni fisici. Il problema è che se Lorcan non vuole uscirne, sarà comunque tutto inutile. E a me non è parso per nulla motivato a smettere… speriamo che Aud trovi il modo. A fornirci le dosi penserà il capo, pare che anche qui nella capitale questa droga abbia un buon mercato. Però non potremo perdere di vista il bardo nemmeno un momento… Ma perché ha dovuto infilarci in questo guaio, non ne avevamo già abbastanza?
  Lee è molto agitato, già da prima delle parole di Zelman. Non ne capiamo bene il motivo, tant’è che il capo per sdrammatizzare scherzosamente gli chiede se abbia passato la notte insonne. Il monaco arrossisce violentemente, anzi… un bel bordeaux acceso… Ma stai a vedere che… Drev non perde l’occasione e tira in ballo Lara. Dal bordeaux al viola! Ci scappa da ridere, finché lui riesce finalmente a parlare e imbarazzato ci rivela di non poter usare i suoi incantesimi. COSA??? Dall’alto, gli negano la possibilità di farlo. Il mago lo squadra incredulo: “Mi stai dicendo che Ilmater ti vieta la sua grazia perché hai ceduto alle tentazioni di Lara?” Una nuova ondata di viola: “No… credo che sia per lo spettacolo di ieri…” Drev è basito, immobile, Zelman tamburella con le dita sul tavolo: “Ragazzi, quante altre pensate di combinarne da qui alla partenza per Fine della Terra? Così, giusto per sapere…”
  Una volta tornati alla torre io e il mago discutiamo della situazione: ha senso coinvolgere nella missione un tossico e un monaco senza incantesimi? Se guardiamo all’utilità, di sicuro no, però… Il mago si altera un pochino: “Con tutti i problemi che già abbiamo, possibile che non riescano a starsene tranquilli senza cercarsi altri guai?” È chiaro che Lee deciderà da solo se venire o meno, la cosa che Drev teme di più è quello che potrebbe arrivare a fare Lorcan per ottenere una dose. Però, se siamo noi a fornire dovremmo ridurre i rischi, no? In più è solo una spedizione di allenamento… Il mago non è convinto. Nemmeno a me piace l’idea di portarmi dietro il bardo in queste condizioni, però ho paura che se lo lasciamo qui resterà abbandonato a se stesso, invece venire con noi potrebbe dargli uno scopo per agire, ricordargli perché sta lottando, motivarlo a tornare se stesso. Lasciarlo a casa sarebbe come ammettere che lo diamo per perso… E poi, conoscendo Aud, minimo minimo lo scaraventa giù da Selunnara a calci in c**o se lui si azzarda a risponderle come ha fatto con me! –“Lo vuoi in giro per la torre fuori controllo?” Drev ci pensa su, serio. –“È meglio se viene con noi, ma dovremo fare in modo che la droga sia fuori dalla sua portata”.

martedì 13 settembre 2011

77b FACCIA A FACCIA

  Due giorni dopo festeggiamo Pratofiorito. Andiamo al parco principale per il tradizionale pic-nic. Ci sono mia madre e mio fratello con Kelina, c’è Lorcan con la famiglia, c’è anche Lee con Lara e il piccolo Edein. Il pupo cresce come un funghetto, è bello vispo e riserva sorrisetti a tutti. Devo ricordarmi che non lo posso baciare! Devo ricordarmelo! Il monaco è tornato mentre noi eravamo a Selunnara e sembra meno compito del solito, tutto calato nel ruolo di padre e “marito”. Appunto, mi sa proprio che l’idea non gli spiace per niente. A ben guardare, sembrerebbe non spiacere nemmeno a lei… Eppure hanno due caratteri così diversi, forse si trovano perché in un certo senso sono complementari.
 A metà pomeriggio Lara tiene un piccolo spettacolo dove canta, con l’accompagnamento di Lee. Ma tu pensa! Il monaco che canta in pubblica piazza per compiacere la “fidanzata”, roba da non crederci! La cosa è ancor più sorprendente se si considera che il testo della canzone non è così in linea con i principi di “lealtà” che solitamente guidano Lee. D’accordo che tutti tifano per l’amante innamorato piuttosto che per il marito di convenienza, però… Meno male che nessuno della Rosa Gialla è qui a sentire!
  La giornata è piacevole, a parte il modo di fare scazzato e indisponente di Lorcan. Si è capito subito che era di cattivo umore, e non ha certo un gran bell’aspetto. Ha persino risposto male a suo figlio che gli chiedeva di giocare o di accompagnarlo a vedere una bancarella. A fine pomeriggio Aud ci parla piuttosto preoccupata. Dice che il comportamento del marito sta peggiorando sempre di più: perde interesse verso tutto ciò che lo circonda, si estrania, non si cura nemmeno di Lintel, cosa mai successa prima. Perdere interesse verso ciò che sta attorno, cercare rifugio in una “dimensione” più piacevole… La descrizione mi ricorda in maniera allarmante l’effetto della droga di Rowane, la mia impressione è rafforzata dall’occhiata torva di Drev: “Non è che per caso ha fatto uso di qualche sostanza strana?” Lei ci guarda come se di colpo avesse realizzato: “Mi aveva mostrato un cofanetto pieno di un’erba che voleva usare per… come dire… “creare l’atmosfera”, ma i selunnariti hanno detto che era pericolosa e l’hanno bruciata” Drev interviene: “Evidentemente non tutta! Il fatto è che si tratta di una droga che dà fortissima dipendenza.” Lei arrossisce dalla rabbia: “Dopo tutto quello che la nostra famiglia ha passato, lui si riduce così per uno sballo! Rifiuta suo figlio, se ne frega di me…” Le metto una mano sulla spalla per calmarla, ma non posso nasconderle che disintossicarlo non sarà uno scherzo. Cercheremo di aiutarlo come potremo, lei intanto lo affronterà e proverà a “motivarlo” a reagire.
  Aud sarà anche arrabbiata, io sono furibonda. Si è intascato la droga senza dirci nulla per paura che gli impedissimo di tenerla! Ha VOLUTO infilarsi in questo casino giusto per il gusto di farlo! STUPIDO! Lo sapeva che era pericolosa, non si ricorda come si sentiva quando aveva perso la moglie? Non si ricorda quanto male stava quand’era ridotto a un relitto d’uomo?
Lo stano in un angolo appartato. –“Si può sapere cosa ca**o stai combinando, eh? Non ti è bastata l’esperienza col bere?” Tenta di liquidarmi con noncuranza: “Senti, non ho intenzione di stare qui ad ascoltare i predicozzi di una ragazzina, e comunque sia non sono affari tuoi”. Lo spintono con una mano sul petto: “Ah, non sono affari miei? Perché non è al tuo fianco che rischio la vita ogni giorno? Com’è possibile che dopo quello che hai passato tu voglia gettare al vento tutto ciò che hai!” Nella foga l’ho preso per il bavero della giubba, lui si divincola strattonando con forza: “Lasciami in pace e vedi di non rompere”. E vedi di non rompere!? Dobbiamo scendere nel Sottosuolo e non dovrei rompere? Vedo rosso! Lo afferro per la casacca con entrambe le mani e lo inchiodo al muro nonostante sia più alto e robusto di me: “È ora di piantarla di fare il cretino! - lo fisso dritto negli occhi con una furia tale che lui si sbriciola – Cresci una buona volta! Hai la tua famiglia vicino, stai per diventare padre di nuovo, dobbiamo affrontare le Tenebre e tu ti friggi i neuroni con quella schifezza!? Che senso ha! Rinunciare alla propria volontà per… per… cosa!” Lui non si muove, non risponde, non reagisce nemmeno. Lo lascio andare e torno dagli altri, cercando di sbollire nel tragitto. E adesso che facciamo, come possiamo aiutarlo? Non sarà semplice, è un gran casino. Stupido, stupido, stupido!

domenica 11 settembre 2011

77a LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA

 
 Ci congediamo da Zelman e ancora non riesco a credere che il capo sia un drago, e forse nemmeno adulto! Neanche gli altri hanno ancora assorbito il colpo, anzi: Lorcan chiede cos’è esattamente un “drago del canto”. Gli spieghiamo che si tratta di una razza particolare in grado di calmare i movimenti tellurici con il proprio canto. È piuttosto rara e poco conosciuta, mi domando come abbiano fatto gli shariti a scoprirlo. Arrivare a colpire Zelman in casa sua…
  Lorcan torna dalla moglie, noi restiamo alla torre in caso venissimo riconvocati e per sistemare le informazioni dateci da Talassar. Poi vorremmo andare a Selunnara… ma la maledizione… –“Drev, che dici, chiediamo se c’è un volontario pronto a immolarsi per la causa? Che so, magari a Rubiard non importa rischiare qualche anno della sua vita, loro sono longevi…”  –“Ti assicuro che ti troveresti la fila di volontari, con il numerino in mano! Dai Jamila…” Ma io non voglio che lui si ritrovi ancora più vecchio!  –“Jay, ci penseremo quando sarà il momento.”
  Torniamo dal capo per consegnare la nostra relazione, veniamo informati che tutto è di nuovo sotto controllo e che si stanno prendendo contatti con la Speleosa a Fine della Terra per farci ospitare in una locanda e permetterci di addestrarci a muoversi nel Sottosuolo. Visto che comunque ci vorrà qualche giorno per organizzare il tutto, è Zelman stesso a suggerirci di andare a Selunnara, dove saremo al sicuro.
  Beh, non si possono ignorare gli ordini dei superiori…
Compariamo nella solita piazza, non c’è molta gente e ormai le nostre apparizioni non destano più tanto clamore. Mentre ci incamminiamo verso casa di Eliana e l’alloggio di Drev gli prendo una mano: “Senti, magari qualcuno degli Anziani sa come potr…” Mi bacia senza nemmeno lasciarmi finire la frase. Drev! Non succede nulla, per fortuna sta bene. Ho rischiato l’infarto! –“Ma sei pazzo? E se l’eff…” Le mie parole sono interrotte di nuovo dalle sue labbra, la sua mano risale il mio collo. Un bacio lungo, liberatorio, per sentirci ancora vicini. Un ragazzo applaude divertito: “Amico, hai tutta la mia ammirazione!” Drev sta al gioco: “Mica solo la tua…”
  Quelli trascorsi a Selunnara sono giorni sereni, rigeneranti. Resto parecchio tempo con la mia seconda famiglia, ormai l’imbarazzo tra noi si è quasi sciolto. Drev studia sfruttando la biblioteca netherese ma senza esagerare; si riposa, parla spesso con Rubiard per soddisfare le sue curiosità sul nostro mondo. Vedo spesso anche Aud, sta bene e il suo viso è radioso. Solo negli ultimi giorni si lamenta un po’ dell’atteggiamento di Lorcan: lo vede più svogliato, più pigro… Mi dice che è ora di trovargli qualcosa da fare! Perché, non ti ha detto cosa ci aspetta?
  Spiace fin dover tornare ad Halarahh, anche se in realtà abbiamo organizzato per partecipare tutti quanti al pic-nic per la festa di Prato Fiorito. Non ci aspettiamo certo la brutta sorpresa che ci attende: pare che ieri notte ci sia stata una tempesta di fulmini e di meteore che ha investito la città. Per fortuna le divinazioni hanno consentito ai maghi di evitare guai seri, ma ci sono stati parecchi danni. Mi precipito a casa mia, che è stata colpita di striscio. C’è mia madre, spaventata, che è rientrata da Landis, ma mi rassicura e dice che la casa si può sistemare senza grosse spese. Ora capisco il nome dato a questo anno, dato che tempeste simili si sono già verificate anche al nord.

mercoledì 7 settembre 2011

76c L'IDENTITA' DI ZELMAN

  
Dietro la porta troviamo il vero Zelman, in forma umana. Meno male! È svenuto e legato, praticamente in biancheria intima. Il suo corpo è coperto da tatuaggi magici, qualcuno chiaramente attivo, e si vedono anche i segni delle torture subite. Lo liberiamo e cerchiamo di rimetterlo in piedi con pozioni e cure varie, finché si riprende. Ci rivolge un sorriso stanco: “Ragazzi, non sapete quanto mi fa piacere rivedervi!” È reciproco, credimi! Quando si accorge dell’artiglio nella mano di Drev, il suo sguardo si colma di tristezza. Lo prende con delicatezza. “Ne hanno ucciso un altro, siamo già così pochi…”. –“Quindi, davvero lei è un drago?” Lui annuisce. Che drago… Un’illuminazione improvvisa: “Un drago del canto!” Il capo mi osserva meravigliato: “Brava, hai indovinato. Mia madre era perseguitata e temendo per la mia incolumità mi ha affidato ad Halruaa. In cambio, ha promesso che avrei protetto la capitale fino a quando non sarei diventato adulto. E così sto facendo”. Gli consegniamo anche l’anello, ma ora ci deve spiegare come diavolo è riuscito Thebaldol a introdursi a palazzo e coglierlo di sorpresa! Lui si fa cupo, dice che è entrato attraverso il passaggio segreto che porta direttamente nelle stanza private del sovrano.
  Non vorrà per caso dire che il re è implicato con gli shariti… Di fronte alle nostre espressioni allarmate lui subito si affretta a smentire: il re non ha certo offerto la sua collaborazione volontariamente, probabilmente si tratta di un intervento di ipnosi o simile impostogli a sua insaputa, forse durante una resurrezione… Sta già diventando troppo complicato per i miei gusti. Insomma, l’importante è che il sovrano non sia corrotto dalla dea oscura, al resto troveremo rimedio. Ormai Thebaldol è morto, forse avrebbero voluto interrogarlo… -“Non preoccupatevi, gli shariti trovano sempre il modo di suicidarsi prima di rivelare qualcosa.” Lo aiutiamo a riprendere possesso del suo “regno”, poi quando mi sembra che stia bene e che sia abbastanza calmo, gli dico che abbiamo involontariamente passato al nemico informazioni piuttosto dettagliate sull’unica cosa che non avremmo dovuto rivelare, cioè la chiave del portale verso la Tomba. Lui resta qualche momento con lo sguardo perso nel vuoto, il volto inespressivo e una mano nei capelli scompigliati; alla fine torna a posare gli occhi su di noi: “Beh, poteva andare peggio. Siamo tutti vivi e li abbiamo ricacciati fuori da palazzo prima che potessero fare ulteriori danni. Certo dovremo stringere i tempi per scendere nel Sottosuolo, ma qualcosa ci inventeremo, vedrete. Vi ringrazio per la vostra prontezza, ora andate pure, abbiamo tutti bisogno di riposo”.

domenica 4 settembre 2011

76b CHI E' Mr. Z?

  Ritorno sui miei passi per raggiungere il bardo, che è incalzato dal golem. Gioisce nell’apprendere che Thebaldol è morto, poi mi chiede di provare a disperdere la magia di una trappola che protegge un passaggio nascosto sull’angolo del muro.
  –“Sì, ma Lorcan, io non vedo un bel niente! Né la porta né tanto meno la trappola…” Insiste, lo accontento ma il mio incantesimo fallisce. Provo a indossare l’anello: le mie sembianze diventano quelle di Zelman. Ordino al golem di ritirarsi, ma quello ignora le mie parole e continua a inseguire Lorcan, che con un’acrobazia è riuscito ad uscire dalla stanza e ora è di fianco a me. –“Da come è protetta, direi che quella porta nasconde qualcosa di importante! Dobbiamo aprirla!” E come? Il golem ci impedisce l’accesso, ora sembra più “arrabbiato”, più deciso a farci male, e una volta sulla soglia… ci soffia addosso! Aiuto! Inevitabilmente respiriamo quello strano gas… io indietreggio fino al muro per evitare di cadere, è come se mi avessero prosciugato le forze, come se il mio fisico si fosse improvvisamente debilitato; Lorcan tossisce con un ginocchio a terra, affannato. Ci allontaniamo dal golem, che resta a presidiare al stanza, e chiamiamo Drev. Mi tolgo l’anello, che a quanto pare è inutile. Il mago arriva tenendo in mano un artiglio dalla forma strana, che ogni tanto sembra muoversi da solo: dice di averlo trovato addosso a Thebaldol e che da quanto ha capito chi lo indossa viene percepito come un drago. Un drago?! Ma a che serviva allo sharita? Lorcan gli dice di provare ad usarlo sulla porta segreta della stanza in cui ci siamo rifugiati ed effettivamente funziona: entriamo in un’altra stanza dalla forma strana in cui confluiscono alcuni strani “tubi”. Da qui è possibile ascoltare ogni conversazione che si tiene all’interno del castello. Ecco un ottimo sistema per raccogliere informazioni che permette al capo di essere sempre aggiornato! Di nuovo ho un momento di crisi, barcollo, mi sento esausta. Appena mi riprendo, cerchiamo di rimettere in ordine le idee. Lorcan insiste che dobbiamo riuscire ad entrare nella porta segreta difesa dal golem e dalla trappola magica. Drev ha un’idea: “Datemi l’anello, forse va indossato insieme all’artiglio, per questo non ha funzionato prima”. Beh, ma questo vorrebbe dire che mr. Zelman è... insomma… no, è impossibile.
  Il mago si dirige verso il golem e gli ordina di lasciarlo passare. E quello… ubbidisce! Ma… Ma… Zelman è un drago? UN DRAGO? Siamo tutti e tre piuttosto scioccati. Drev-Zelman fissa l’artiglio dubbioso: “E poi, che tipo di drago? Guarda qui, non appartiene certo un drago colorato, né a uno metallico”. Un drago d’ombra? Il capo? No, assurdo. Vediamo, i draghi mi piacevano, li avevo studiati per bene… Ora la porta segreta è accessibile, ma Lorcan dichiara di non volersi cimentare con quella trappola: “È una delle peggiori! Ti rincretinisce a tal punto che non riesci più a fare le cose come prima! Possibile che non ci sia il modo di neutralizzarla magicamente?” Drev scuote la testa, io potrei provare con un altro disperdere il magico. Magari ora con più tranquillità… Ok: concentrata, rilassata, vai. L’aura magica della trappola svanisce. Eh? Non ci credo! –“L’ho neutralizzata…” Davvero, ci sono riuscita! Lorcan mi sta scrollando per le spalle in preda all’entusiasmo: “E brava la nostra Jamila!”