martedì 13 settembre 2011

77b FACCIA A FACCIA

  Due giorni dopo festeggiamo Pratofiorito. Andiamo al parco principale per il tradizionale pic-nic. Ci sono mia madre e mio fratello con Kelina, c’è Lorcan con la famiglia, c’è anche Lee con Lara e il piccolo Edein. Il pupo cresce come un funghetto, è bello vispo e riserva sorrisetti a tutti. Devo ricordarmi che non lo posso baciare! Devo ricordarmelo! Il monaco è tornato mentre noi eravamo a Selunnara e sembra meno compito del solito, tutto calato nel ruolo di padre e “marito”. Appunto, mi sa proprio che l’idea non gli spiace per niente. A ben guardare, sembrerebbe non spiacere nemmeno a lei… Eppure hanno due caratteri così diversi, forse si trovano perché in un certo senso sono complementari.
 A metà pomeriggio Lara tiene un piccolo spettacolo dove canta, con l’accompagnamento di Lee. Ma tu pensa! Il monaco che canta in pubblica piazza per compiacere la “fidanzata”, roba da non crederci! La cosa è ancor più sorprendente se si considera che il testo della canzone non è così in linea con i principi di “lealtà” che solitamente guidano Lee. D’accordo che tutti tifano per l’amante innamorato piuttosto che per il marito di convenienza, però… Meno male che nessuno della Rosa Gialla è qui a sentire!
  La giornata è piacevole, a parte il modo di fare scazzato e indisponente di Lorcan. Si è capito subito che era di cattivo umore, e non ha certo un gran bell’aspetto. Ha persino risposto male a suo figlio che gli chiedeva di giocare o di accompagnarlo a vedere una bancarella. A fine pomeriggio Aud ci parla piuttosto preoccupata. Dice che il comportamento del marito sta peggiorando sempre di più: perde interesse verso tutto ciò che lo circonda, si estrania, non si cura nemmeno di Lintel, cosa mai successa prima. Perdere interesse verso ciò che sta attorno, cercare rifugio in una “dimensione” più piacevole… La descrizione mi ricorda in maniera allarmante l’effetto della droga di Rowane, la mia impressione è rafforzata dall’occhiata torva di Drev: “Non è che per caso ha fatto uso di qualche sostanza strana?” Lei ci guarda come se di colpo avesse realizzato: “Mi aveva mostrato un cofanetto pieno di un’erba che voleva usare per… come dire… “creare l’atmosfera”, ma i selunnariti hanno detto che era pericolosa e l’hanno bruciata” Drev interviene: “Evidentemente non tutta! Il fatto è che si tratta di una droga che dà fortissima dipendenza.” Lei arrossisce dalla rabbia: “Dopo tutto quello che la nostra famiglia ha passato, lui si riduce così per uno sballo! Rifiuta suo figlio, se ne frega di me…” Le metto una mano sulla spalla per calmarla, ma non posso nasconderle che disintossicarlo non sarà uno scherzo. Cercheremo di aiutarlo come potremo, lei intanto lo affronterà e proverà a “motivarlo” a reagire.
  Aud sarà anche arrabbiata, io sono furibonda. Si è intascato la droga senza dirci nulla per paura che gli impedissimo di tenerla! Ha VOLUTO infilarsi in questo casino giusto per il gusto di farlo! STUPIDO! Lo sapeva che era pericolosa, non si ricorda come si sentiva quando aveva perso la moglie? Non si ricorda quanto male stava quand’era ridotto a un relitto d’uomo?
Lo stano in un angolo appartato. –“Si può sapere cosa ca**o stai combinando, eh? Non ti è bastata l’esperienza col bere?” Tenta di liquidarmi con noncuranza: “Senti, non ho intenzione di stare qui ad ascoltare i predicozzi di una ragazzina, e comunque sia non sono affari tuoi”. Lo spintono con una mano sul petto: “Ah, non sono affari miei? Perché non è al tuo fianco che rischio la vita ogni giorno? Com’è possibile che dopo quello che hai passato tu voglia gettare al vento tutto ciò che hai!” Nella foga l’ho preso per il bavero della giubba, lui si divincola strattonando con forza: “Lasciami in pace e vedi di non rompere”. E vedi di non rompere!? Dobbiamo scendere nel Sottosuolo e non dovrei rompere? Vedo rosso! Lo afferro per la casacca con entrambe le mani e lo inchiodo al muro nonostante sia più alto e robusto di me: “È ora di piantarla di fare il cretino! - lo fisso dritto negli occhi con una furia tale che lui si sbriciola – Cresci una buona volta! Hai la tua famiglia vicino, stai per diventare padre di nuovo, dobbiamo affrontare le Tenebre e tu ti friggi i neuroni con quella schifezza!? Che senso ha! Rinunciare alla propria volontà per… per… cosa!” Lui non si muove, non risponde, non reagisce nemmeno. Lo lascio andare e torno dagli altri, cercando di sbollire nel tragitto. E adesso che facciamo, come possiamo aiutarlo? Non sarà semplice, è un gran casino. Stupido, stupido, stupido!

5 commenti:

jamila ha detto...

J e Lorcan hanno fatto una prova di lotta e J lo ha inchiodato al muro facendo un 20 secco!
Si vede che era veramente inca**ata!
Anche l'intimidire aveva avuto un discreto successo... (naturalmente, 2 tiri "propizi" consecutivi peraltro con un pg amico -quindi non succedeva nulla di male anche a fare basso- verranno ampiamente e pesantemente scontati nelle sessioni successive... sigh!)

Tenar ha detto...

J qui è stata magnifica

Mr. Mist ha detto...

Eh... adesso Lorcan finisce in comunità di recupero per tossico dipendenti, proprio come molti "bardi moderni" schiavi delle proprie dipendenze ed eccessi!
Devo ammettere J che ultimamente sei diventata manesca, già ti vedo campionessa di arti marziali! ;-)

Bardoscuro ha detto...

Ce l'avete tutti con me... Siete tutti cattivi...

jamila ha detto...

@Mr Mist: Forse l'idea della comunità di recupero sarebbe stata migliore...
Manesca, insomma: quando uno si arrabbia, si arrabbia!
Diciamo che i dati hanno assecondato la ruolata... (pensa se mi inca**avo e poi facevo 1 sulla prova di lotta!)

@bardoscuro: sì, cattivissimi...