venerdì 22 ottobre 2010

51b SAHARAEL

Drev pensa che al tempio di Latander potranno resuscitare il morto, il problema sarà recuperare la somma necessaria, visto che in zona non ci sono dei templi da cui attingere con la lettera di credito. E poi è impensabile attraversare di nuovo la zona infestata dai ragni così ridotti e col cadavere al seguito. La nostra discussione è interrotta dal suono di una lira proveniente dalle sale interne, che si fa sempre più vicino. Sulla soglia appare una figura traslucida: “Vi siete guadagnati il diritto di essere miei ospiti, accomodatevi”. Il diritto? Noi siamo venuti per una causa che anche tu dovresti condividere, solo per farti delle domande; e tu ci hai lasciato morire! La seguiamo in un ambiente più accogliente, trasportando il corpo di Lee su un disco levitante. Quando si accorge del cadavere, la donna commenta quanto sia fragile la vita mortale. Appunto! Ma del resto, quello non è che uno stadio dell’esistenza… Dopo si aprono nuove e più interessanti prospettive. Io per ora preferisco tenermi stretta la mia misera vita corporea… “Jamila, cerca di trattenerti, per favore!” Gli ambienti interni sono curati, illuminati da luci magiche e piuttosto lussuosi, ma desolatamente decadenti. Saharael si siede su un elegante seggio fregiato col simbolo della sua casata mentre riserva a noi delle panche di pietra.
 Mi fissa col suo volto inespressivo, dice che una lontana parentela ci unisce. Poi il suo sguardo si posa su Malik, e la sua voce si riempie di malinconia: “Ormai la mia mano non può più affondare nel morbido manto di un Tressym. Il mio ritorno in questa forma che non ho voluto mi ha negato anche questi piccoli piaceri, che stanno svanendo persino dai miei ricordi.” Mi sento quasi schiacciare dal peso della sua tristezza. E l’acqua che scorre fresca sulla pelle, il vento che solletica il viso… -“Tu sei colei che doveva giungere, riconosco il tuo anello”. Mi sta fissando di nuovo. Le spiego che siamo qui per il bracciale. Lei l’ha portato a lungo, ma ora non l’ha più: quando è diventata incorporea l’ha affidato a Tara, l’ultima netherese ancora viva. Viva? Caspita… Da ragazza era un’apprendista di Iolaum ed ha ucciso il suo maestro quando è diventato malvagio, dopo avergli carpito l’incantesimo per allungare la vita. Ora è affiliata agli Arpisti, un’associazione costituita da maghi buoni di cui fa parte anche Elminster; vista la longevità di Tara, la credono un drago d’oro. Saharael si ricorda anche dell’uomo che custodiva il medaglione. Si chiamava Taressim, ma è da molto che non ha sue notizie. L’ultima volta che l’ha incontrato, circa un secolo dopo la caduta di Netheril, era molto vecchio e aveva deciso di accettare la morte naturale, quando fosse giunta. Tara però ha svolto ricerche sulle chiavi del portale per Selunnara e potrebbe sapere molte cose. Prima però noi dobbiamo riuscire a trovare Tara… Forse gestisce una locanda, ma il fantasma non ricorda dove. Dovremmo chiedere agli Arpisti. Saharael parla volentieri, credo che da molto tempo le manchi il contatto umano. Cerchiamo di avere altre informazioni sulle Tenebre e su Iolaum. Quest’ultimo si era salvato per caso dal Cataclisma perché il suo rifugio era sottoterra, sotto l’attuale deserto dell’Anauroch, e non su una cittadella volante. Aveva sempre molti apprendisti, che in buona parte usava come fonte di energia vitale. E probabilmente è quello che ha insegnato alle mind flayers a diventare lich. La cittadella delle Tenebre già allora stava facendo esperimenti per passare sul piano esterno controllato da Shar, ma si è trovata lì per puro caso quando Netheril è caduta. Chiediamo anche il punto esatto in cui deve riapparire Selunnara: lo conosce, è il picco più alto di un gruppo di colline all’interno del deserto. Non sa dirci altro. Ci spiega però che lei non ha scelto di tornare come fantasma, ma non può andarsene perché il suo destino è legato a quello di Manshoon e non si è compiuto. Manshoon, il noto arcimago, un gran bastardo! Una minaccia da eliminare.
 Prendiamo congedo, lei ci prega di non disturbare la creatura che abita il piano di sotto, con cui sta tentando da molto tempo di comunicare e con cui finalmente ha stabilito un contatto. Non ha oggetti magici da darci, li ha usati tutti per sfamare la nebbia rossa, però consegna a Drev due pietre contenenti la storia di Netheril. Le sarebbe piaciuto avere del tempo per discorrere con lui del glorioso passato del suo regno, ma purtroppo noi dobbiamo andarcene… C’è un certo rammarico nella sua voce; mago, insomma: la mezz’orca, la signora dell’enclave thay, ora una non morta da svariati secoli… dovrei preoccuparmi? Le lasciamo la spada malvagia delle Tenebre e una bacchetta da dare in pasto alla creatura. Le domando se possiamo tornare a disturbarla, in caso avessimo ancora bisogno delle sue conoscenze. Lei si dice disponibile ad aiutarci. –“Intendo senza dover combattere di nuovo con i suoi guardiani…” Rimane un attimo in silenzio, poi comprende: “Farò in modo che passiate indisturbati. Voi mortali, siete così attaccati alla vostra vita limitata…”
 Sì, io lo sono. –“Beh, vista la nostra giovane età credo sia normale…” Il mio sguardo cade su Drev che cammina davanti a me. Le sue mani che premono sulla mia schiena, che indugiano sui miei seni, scivolano lungo i miei fianchi… Perché dovrei rinunciarci, tu hai avuto di meglio in cambio?

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Ti sei fermata appena in tempo J. stava per scattare il parental control!!
Saluti

Tenar ha detto...

Come vedi, vita e non vita è solo una questione di prospettiva. Per Sharel Leeh è incappato solo in un "piccolo incidente" che avrebbe potuto aprirlo a prospettive più ampie

jamila ha detto...

E vai! J is back!

P.S: Tenar, il "piccolo incidente" più che aprirlo a prospettive più ampie lo ha aperto in due!

Mr. Mist ha detto...

Evvai J champagne!!!

jamila ha detto...

In realtà non so come si sia risolto il problema, abbiamo solo trusciato con l'antivirus...
Speriamo in bene!

Ale ha detto...

misteri dell'informatica...