venerdì 29 ottobre 2010

52b GIORNI DI TREGUA


 Al mattino ci svegliamo tardi. L’assenza dell’alternarsi giorno – notte ci crea delle difficoltà di adattamento. Durante la colazione Drev mi dice che vorrebbe esclusivamente riposarsi per un paio di giorni. In effetti qui siamo al sicuro, può rilassarsi e dedicarsi allo studio… appunto, con un’intera biblioteca netherese a disposizione ho paura che i giorni di “pausa” saranno ben più di un paio! Sembra che i selunnariti sentano come imminente il ritorno nel Faerun, convinzione rafforzata dalla nostra visita. Cerchiamo di spiegare che non è così, che ci vorrà ancora del tempo. Questo solleva parecchio la moglie di Lorcan, che deve preparare la popolazione alla nuova realtà. Ha ancora molto lavoro da fare prima di ottenere dei risultati soddisfacenti, l’addestramento sarà lungo e faticoso. Sì, ti capsico! Malik ne approfitta per stare un po’ con i suoi famigliari, noi giriamo per la città e cerchiamo di rispondere alle curiosità della gente. Non è semplice, perché soprattutto Drev tende a dare per scontate conoscenze che qui non hanno. Animali non intelligenti, agenti atmosferici, magia volta a far del male alle persone… Noto che i chicchi di caffè ricoperti di cioccolato hanno avuto un grande successo! Lorcan è al settimo cielo, è diventato l’ombra della moglie. Io in questa atmosfera carica di attesa ed aspettativa avverto qualcosa di stonato. Non posso fare a meno di pensare al cadavere di Lee custodito al tempio. Restiamo di nuovo a casa mia per la notte. Eliana ci avverte che domani mattina loro saranno fuori per partecipare alla “lezione” di Aud e torneranno per pranzo. Quando mi alzo i miei sono già usciti, lasciandoci la colazione pronta. Vado a svegliare Drev, che in realtà sta finendo di memorizzare. Mi siedo vicino a lui e gli chiedo cosa ha intenzione di fare. Vorrebbe consultare la biblioteca, visitare la città, lasciare copiare i suoi incantesimi che qui non conoscono e discutere di come organizzarsi per il ritorno di Selunnara. Si tratterebbe di fermarsi circa una settimana, liberi da minacce. Mi vede perplessa: “Perché, tu non sei d’accordo? Pensavo volessi stare un po’ con Eliana…” Certo, passo volentieri del tempo con la mia seconda famiglia, solo che non sopporto l’idea che ce ne stiamo qui tranquilli mentre Lee è morto. Lo so che è tutto sotto controllo, ma mi dà fastidio lo stesso. Poi però penso a Lorcan… Drev mi assicura che non avremo problemi a risorgere il monaco una volta tornati. Sì, è vero… È che qui non ho nemmeno la mia magia, e questo mi mette a disagio. Riesce a capire? Lascia scorrere i miei capelli tra le sue dita: “Come quando sono entrato nella camera di antimagia per liberarti dal fermaglio…”. –“Non bleffare, ci sarai stato 5 secondi in quella stanza.” –“Nooo, molto meno!” Non è per il fatto di non poter lanciare incantesimi, quello non mi pesa più di tanto: è il resto che mi manca, le mie percezioni… è come se fossi privata di uno dei cinque sensi. Mi appoggio con la schiena al suo petto mentre lui mi circonda la vita con le braccia: “Allora per una volta combattiamo ad armi pari. E posso darmi alla pazza gioia con tutte le altre senza conseguenze…” –“Sì certo, se pensi di non tornare mai più nel Faerun…” Mi bacia il viso ridendo. Però, a ben pensarci… –“Sai mago, dovremmo provare anche qui. Voglio dire, vivrei solo le mie emozioni, e sensazioni, senza interferenze da parte delle tue… Sarebbe un’esperienza interessante!” –“Oh sì, è un’idea fantastica… – la sua mano si insinua nella scollatura del mio vestito, facendola scivolare oltre la mia spalla – Quando hai detto che tornano i tuoi?”
 Restiamo a Selunnara per altri cinque giorni, più che altro per Lorcan. Drev si reca in biblioteca, ricerca incantesimi, ci consultiamo con gli Anziani. Io passo la maggior parte del tempo con la mia famiglia, un pomeriggio riesco anche a parlare con Aud da sola, mentre Lorcan è impegnato a giocare con il figlio. Sembra preoccupato di vedermi confabulare con sua moglie, chissà poi perché… Lei mi offre un tea, mi informo sulla situazione a Selunnara e sulle difficoltà che incontra nel suo “addestramento”. L’inizio è stato problematico, ma non sembra tipo da farsi scoraggiare facilmente. Del resto, se ha avuto successo con Lorcan non c’è dubbio che riuscirà anche in questo! Poi quando lei accenna al marito entro nel discorso che più mi preme. Non è facile… –“Quando sei morta Lorcan è caduto nello sconforto più nero. È stato un periodo durissimo per lui e sono passati più di due anni. Ha attraversato l’inferno, e…” Le visioni di quella sera quand’era ubriaco si accavallano disordinatamente nella mia mente, sciogliendomi le parole in bocca. Il corpo di Aud riverso per terra, il sangue, la rabbia e il dolore…
 Lei fissa il liquido nella tazza: “Immagino, e mi sento in colpa per questo…”  –“No!” Il tono perentorio della mia voce la fa trasalire.  –“Non devi sentirti in colpa! È questo il punto: se lui vuole fermarsi qui con voi ha tutto il diritto di farlo, senza dover rendere conto a nessuno e senza farsi alcuno scrupolo. Mi sembra il risarcimento minimo dopo quello che avete passato. Per noi non è un problema, davvero. Non c’è nessun obbligo morale che lo costringa a seguirci, ha già fatto abbastanza.” Lei mi osserva per qualche attimo, sorpresa. Poi mi sorride: “Ma tu te lo vedi Lorcan qui? Non resisterebbe nemmeno due settimane” – “Ci siete tu e Inlel, gli basterebbe…”
 In quella arriva di corsa il bimbo, tutto sudato: “Mamma, ho sete!” Rimango ancora un po’ a giocare con lui e poi torno a casa. Alla prima occasione Lorcan mi chiede di cosa ho parlato con sua moglie. Di niente in particolare, perché? Com’è che il nostro colloquio lo preoccupa tanto? Ha la coda di paglia… Lui risponde che quando le donne tramano sono molto pericolose. Ma piantala! Dovrebbe domandarlo ad Aud, se ci tiene tanto. –“Già fatto, ma non mi ha risposto!” Mi spiace, dovrà continuare ad arrovellarsi. Inutilmente, tra l’altro.

7 commenti:

jamila ha detto...

Il titolo fa schifo, ma non mi è venuto altro. Se avete suggerimenti...

Mr. Mist ha detto...

Io personalmente credo invece che il titolo sia azzeccato, se pensiamo che spesso (anzi quasi sempre) la vita di tutti i giorni è una somma di piccoli e grandi problemi, preoccupazioni e tribolazioni, alcuni giorni di serena e spensierata felicità sono molto simili ad una tregua! Il fatto è che spesso non riusciamo a "staccare" realemente e di tanto in tanto i pensieri ci assalgono, il tuo stesso personaggio ha reso molto bene la cosa, preoccupandosi comunque per la sorte di un compagno morto, anche se il suo corpo è al sicuro nel tempio dove potrà essere rianimato!

P.S. carina la battuta sulla coda di paglia di Lorcan! ;)

Anonimo ha detto...

Il concetto è quello, mr MIst. Ma nonostante si trovino al sicuro dagli shariti, J tanto tranquilla non è (con un morto al seguito, non è semplice!). E col senno di poi, ha pienamente ragione.
Sconteremo pesantemente questa piccola tregua...
J.

Ale ha detto...

E' in arrivo la carognata? E' in arrivo la carognata? Eh? Eh?

jamila ha detto...

Ah, 'sti master...
La carognata non si è ancora messa in moto, ma si sta avvicinando.
Non sei sufficientemente appagato dalla tua???

Nik ha detto...

Tremenda carognata in arrivo !!!

Tenar ha detto...

Ma no, per la carognata c'è ancora tempo, che gusto c'è a farla quando non si sono ancora completamente rilassati?