mercoledì 1 giugno 2011

ORCHI NONMORTI (Mystara)

Il punto di vista è quello di Kayleigh

 Non so quanto impieghino a farmi rinvenire. C’è una puzza terribile di piume bruciate, chissà cos’hanno combinato. Ho freddo, un freddo tremendo. Kelsia sta cercando di medicare un segno bluastro lungo il mio braccio, gridando con Oz perché non è venuto ad aiutarla. Lui protesta che stava cercando di capire cosa originasse l’illusione, per fermarla. Si trattava di un’orda fantasma, un residuo psichico di un esercito sconfitto che resta legato al campo di battaglia. Riesce a infliggere dei danni, anche se non letali. Probabilmente molti dei morti sono sepolti qui. La ragazza mi chiede scusa, gli occhi traboccanti senso colpa; non pensava che stessi subendo veramente delle ferite, voleva solo aiutarmi. Non la guardo e non le parlo, mi stringo nel mantello per scaldarmi un po’. Lei è molto agitata, se la prende ancora con Oz. È che non ha idea di cosa si provi in QUEI momenti, quando il tuo corpo non ti risponde, quando non sei più padrona di te stessa. È umiliante.
  Bevo una delle pozioni che ci ha dato il coboldo. Sento il calore tornare, l’energia pervadermi. In pochi attimi torno come nuova. Però! Anche gli orchi sono entrati nel cimitero, avranno avuto qualche problema pure loro, no? Osservo le orme lì in giro: sì, direi che qui del tempo ne hanno perso. Torniamo all’inseguimento, la pista sembra sempre più fresca: continuiamo a guadagnare terreno. Ci ritroviamo ai piedi di un’antica scalinata di pietra in rovina, ormai quasi interamente ricoperta dalla vegetazione. Saliti i gradini ci sono i resti di un’antica pavimentazione, il basamento di una statua ed un blocco di pietra rovesciato, forse un altare. Nel centro, da una botola aperta scende una scala a chiocciola. Ora sì procediamo con cautela. Kelsia apre la fila perché è la più esperta a scovare trappole. Beh, la prima l’avrebbe vista chiunque: è già stata attivata. Una fossa profonda e cosparsa di spuntoni acuminati occupa quasi tutto il pavimento della stanza in fondo alle scale. Scivoliamo lateralmente schiena al muro sugli stretti passaggi rasenti le pareti. E non cadiamo. Eh, siamo l’agilità fatta a persona… ma lì dentro non c’è nemmeno il corpo di un orco. Ci inoltriamo in un corridoio stretto, io chiudo la fila. Nella stanza che si apre di fronte a noi intravediamo dei movimenti. Sembrano… orchi. Anzi, cadaveri di orchi che impugnano le armi… Zombies, o qualcosa di simile. Bleah, che schifo! Kelsia entra brandendo la sua lama elfica, Oz usa i suoi raggi e si infila dalla parte opposta, io non riesco nemmeno a raggiungere la stanza perché uno di quei cosi mi viene addosso. Il primo colpo è mio, ma lo prendo di striscio. Poi purtroppo è il suo turno. Azz… Ma da quando quattro ossa non morte pestano così duro? Ti piace il gioco pesante, eh? Eccoti servito! Questa l’hai sentita di sicuro. Io lo sto demolendo, ma lui non demorde e fa male davvero. Questa volta non correrò rischi inutili, arretro fino alla botola mentre sento grida e colpi provenire da dentro la stanza. Impugno l’arco e lo finisco con una frecciata. M***a! Perdo troppo sangue. Corro nella stanza, Oz sta tenendo in ballo uno zombie ma è in difficoltà, Kelsia crolla al suolo priva di sensi. No no no! Mi sbarazzo dell’orco malconcio sulla ragazza e poi spedisco Oz a curarla mentre stendo a frecciate anche l’ultimo. Anche lui era messo male. Allora? Oz è tutto concentrato sulle condizioni della principessa, io cerco di aiutarlo, ma non ci capisco nulla. Riesce a farle bere una pozione, le sue ferite migliorano, ma lei stenta a riprendere conoscenza. Ce ne vuole un’altra, l’ultima. L’ULTIMA! Io e Oz ci fissiamo in maniera eloquente. Entrambi siamo coperti di sangue, lividi e tagli e lei non è certo messa meglio.

2 commenti:

Alksoth ha detto...

Mai sottovalutare un'orco... anche quando è morto!
antico detto dei monti Cruth

Anonimo ha detto...

Se era solo morto, non sarebbe stato un problema!
J