Drev è
piuttosto cupo e laconico. Mi lascia davanti a casa di Eliana e si ritira nelle
sue stanze per rifinire le lettere di dimissioni e la relazione sulla missione.
Dovrò trovare il coraggio di affrontare
le nostre questioni personali. Non che lui mi sembri poi così ansioso di farlo…
Mia
madre mi prepara uno spuntino chiacchierando con me, così vengo a sapere che
stanno mettendo a punto l’incantesimo per restituire agli slaad infettati la
loro forma umana e che sarà pronto a breve. Poi salgo nella mia camera, dove su
un tavolo è appoggiata la lettera che mi aveva lasciato Zelman. Non l’ho ancora
aperta, non so perché. Non me la sentivo, forse; sto cercando di fare ordine
tra così tante cose che devo diluirle. Ma adesso è il caso di leggerla. Nella
busta c’è anche un anello, una sottile fascetta ondulata d’argento. Lo scritto
conferma quanto già sappiamo sulle “dimissioni” del capo: nonostante tutto, Zelman
dice che continuerà a seguirci e a cercare informazioni per noi, aiutandoci
come può. Per questo ha deciso di regalarmi l’anello: oltre ad essere una
protezione, mi consentirà di contattarlo in qualsiasi momento. In pratica, una linea personale diretta.
Mi rassicura molto sapere che posso parlargli quando voglio, mi fa sentire in
maniera più concreta il suo appoggio. Drev è un po’ arrabbiato con lui, sia per
la vicenda di Thebaldol che per l’agguato alla fiera dei mostri; dentro di sé
non lo ritiene più un alleato a cui affidarsi senza paura. La mia fiducia
invece è rimasta intatta, sono ancora convinta che il capo sia una delle nostre
risorse principali.
Prima di
andare a dormire vado a controllare a che punto è il mago, magari ha
bisogno di aiuto. Lo trovo seduto alla sedia, con la pipa in bocca e lo sguardo
fisso. Ha già sistemato tutto, domani scenderà ad Halarahh per controllare due
cose alla torre e far consegnare le missive all’Anziano. Il suo nervosismo mi
spiazza: in fin dei conti questa volta è andato tutto bene, allora perché
quella faccia? Muove qualche passo, insofferente: “Consideravo le nostre
prospettive…” E quindi? Sbuffa di
fronte al mio silenzio in attesa, balbetta qualche parola sconnessa, alla fine
sbotta: “Insomma, va sempre peggio! Tutti gli appoggi su cui potevamo contare
si sono sbriciolati, siamo lasciati a noi stessi proprio nel momento più
delicato. Dobbiamo scendere nel Sottosuolo e non sembra interessare a nessuno!”
–“Avanti, non esagerare adesso. La rimozione di Zelman è stato un duro colpo,
ma questo non vuol dire che sia sparito… C’è Silverymoon e …” Mi interrompe con
un gesto stizzito: “Sì, tutti troppo occupati in chissà quali altri compiti per
rischiare in prima persona con noi… Come dire che il nostro obiettivo non è
abbastanza importante, soprattutto per loro! Dovrebbe essere la prima
preoccupazione, porca miseria!” –“Drev, io non mi sento così abbandonata...
Certo non possono devastare mezzo Sottosuolo per arrivare alla Tomba, non è un
sistema percorribile…” Vorrei scegliere le parole per aprire uno spiraglio nel
buio da cui si sente circondato adesso, lui invece mi guarda scoraggiato: “Sì,
ma… Metti che abbiamo fortuna, una fortuna sfacciata, e apriamo il portale. E
dopo?” Dopo? Mi basterebbe già arrivare
lì… Dopo, che dovrebbe esserci: Shade a cuccia, equilibri ristabiliti, la dea
oscura inca***ta. Con noi. Ma lo è anche adesso… –“Jamila, non avremo
nemmeno più dove stare. Selunnara non sarebbe al sicuro dall’influsso di Shar,
e la maledizione… Lei continuerà a perseguitarti, non si rassegnerà.” È il nostro “dopo” il tuo problema… E te lo
poni solo ora? Davvero? Io l’ho già messo in conto da parecchio, sarà per
questo che penso al presente e non mi proietto avanti come fai tu. Resta a
disagio di fronte alla mia mancata reazione, si siede di nuovo tormentandosi
una manica. Mi accuccio vicino a lui e appoggio una mano sulla sua guancia,
facendolo voltare verso di me: “Lo so, Drev. Credi che non ci abbia pensato?
Troveremo un modo, poi c’è sempre Mezro.” Questo pensiero sembra rianimarlo un
po’. Forse è il momento di guardare in
faccia i nostri fantasmi. –“Sai perché evito ogni contatto con te quando
non siamo a Selunnara?” Lui si ritrae leggermente, poi sospira: “Sì, credo di
sì”. –“Per me è un passo difficile, Drev.” Si alza di
nuovo dalla sedia: “Poi con tutte queste complicazioni…” Si liscia indietro
i capelli con un gesto distratto. –“È solo che mi piacerebbe pensare che una
volta sistemata Selunnara potremmo finalmente vivere in pace. E invece…”
–“Potrebbero accadere tante di quelle cose nel frattempo…” Abbozza un sorriso
tirato: “E c’è sempre Mezro.” Sto per ribattere ma mi blocca: “Me ne sono fatto
una ragione.” Non sembra. –“Ho
semplicemente avuto un attimo di sconforto, in realtà me ne sono fatto una
ragione. Davvero, Jamila.” Bugiardo...
Poi è molto abile a svicolare, spostando il discorso su argomenti più “neutri” e
su ciò che deve fare domani. -“E quell’anello? Da dove arriva?” Strano che tu non me l’abbia chiesto prima.
–“È il regalo che mi ha lasciato Zelman, per proteggermi.”
6 commenti:
Bentronata J, finita la vacanza dal blog? :-)
Grazie Mr Mist. Diciamo che il blog dovrebbe tornare alla normale attività.
Bentornata! E con un post bello lungo!
Post molto benvenuto. Sappi leggendolo Drev si è impadronito del Nik e mi ha espresso con dovizia di particolari e linguaggio consono tutto quello che pensa su J che le nasconde le cose.
Temo il "linguaggio consono"! Legnalo da parte mia e digli che se non la pianta J lo molla! Comunque anche J si chiederà il perché di alcune "reticenze"...
Grazie. Devo recuperare... ;-)
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