giovedì 5 novembre 2009

17 NUOVI INCONTRI

Gdraddict: "Dilemmi"
Decidiamo che è meglio equipaggiarsi in loco, anche perché da queste parti è piuttosto difficile reperire gli indumenti pesanti e tutto il necessario. Nel frattempo ricerco in biblioteca informazioni sul medaglione dell’uomo della visione e su possibili soluzioni per distruggere il fermaglio, ma senza risultato. Mi informo anche sul significato del nome Nevimorte, dato che non sembra beneaugurante: pare che lì sia avvenuta una grande battaglia nei tempi passati e che i caduti siano stati sepolti in quel luogo.
Il 5 di leaffal Meriad ci teletrasporta in zona. Dobbiamo recarci alla locanda “Il martello e la rosa”, dove verrà un messo per portarci dalla sorella di Meriad, Onde di Luna, e dal marito, un paladino di Latander. Lo sbalzo di temperatura si avverte immediatamente. La vegetazione è rigogliosa, con alberi che non avevo mai visto; alcuni hanno foglie giallastre o quasi rosse, altri sono verdi, con foglie simili ad aghi pungenti. L’effetto cromatico mi colpisce molto, in più c’è acqua ovunque! Noi spicchiamo tra la gente locale dalla pelle bianchissima, dagli occhi e capelli prevalentemente chiari. Anche il nostro abbigliamento spicca: ci osservano con sguardi irridenti e risolini ironici. Drevlin è impassibile, ma dà già segni di insofferenza per gli schizzi di fango e per l’ambiente “rozzo”. Non fatichiamo a trovare la taverna, che si trova proprio al centro della cittadina. Appena entriamo tutti si voltano. Siamo tre pesci fuor d’acqua. In particolare, il nuovo mantello smeraldino di Drevlin pare suscitare grande ilarità. Per non parlare di Ed-widge… L’oste dice che c’è una prenotazione a nostro nome e ci accomodiamo nell’unico tavolo dove sono rimasti dei posti liberi. Ci sono altri due uomini: uno sulla trentina, abbigliato da ranger e con un lupo ai suoi piedi; l’altro, più o meno della stessa età e dallo sguardo sornione, ci osserva incuriosito. Non appena ci sediamo, il primo ci squadra dicendo che non sapeva fosse arrivato il circo in città. Ah Ah! Che ridere… Io e Drevlin facciamo gli gnorri: neanche noi lo sapevamo. Ci portano da mangiare, il mago non riesce a mascherare un certo disgusto (è comunque meno schifato di quando mi vede usare la magia!) e rifiuta di assaggiare. Solo quando gli assicuro che è buono, anche se mancano decisamente delle spezie per insaporirlo a dovere, si decide a provare. Il ranger chiacchiera un po’, si presenta come Arahael e si offre di farci da guida visto che sicuramente non siamo pratici del posto. È evidente che ci considera dei poveri imbecilli, inadeguati, coi nostri vestiti leggeri e il modo di fare un po’ troppo plateale per l’ambiente. Il suo lupo però, Stuck, è molto amichevole con me e non crea problemi nemmeno a Malik. L’altra persona invece mi inquieta. Non mi piace, mi dà le stesse brutte sensazioni di Naj’him. Sarà un presagio di morte? Non piace nemmeno al lupo, che gli ringhia contro se si avvicina troppo. Finito di mangiare, arriva il messo che convoca noi e Arahael alla residenza del paladino. Il ranger sembra onorato di questo. Onde di Luna e il marito ci ricevono amichevolmente e discutiamo della nostra missione. Arahael ci viene garantito come persona fidata, per cui parliamo apertamente anche con lui dei dettagli della questione. Ci viene detto dove rifornirci e mentre torniamo alla locanda parlottiamo tra noi se sia meglio andare al sacello di Ilmater per cercare di trovare qualche indizio (magari le mie visioni funzionano) o se indirizzarci verso le miniere, cosa che però il ramingo tenderebbe ad escludere perché pare siano state “ripulite” dagli adepti di Shar circa un anno fa. Una voce alle nostre spalle ci fa sobbalzare: è l’uomo che era seduto con noi in taverna, che evidentemente ci ha seguito. A suo parere è proprio alle miniere che dovremmo andare. Lui c’è stato di recente, ha visto cunicoli prima inesistenti e dice che quello è il posto in cui cercare. Arahael, come noi, non si fida di lui, ma per esplorare le miniere può essere molto utile come guida. Ci prendiamo la notte per riflettere e diamo appuntamento ai due la mattina dopo.
Drevlin esce presto, vuole vedere se Onde di Luna vuole custodire il fermaglio mentre siamo in missione, ma lei rifiuta. Lee usa le sue individuazioni del male e del bene sui due uomini, escludendo che il tipo losco, Lorcan, sia malvagio. Alla lettura (truzza!) del pensiero di Drevlin risulta addirittura un’invocazione a Selune, cosa che ci tranquillizza un po’. Quando gli chiediamo cosa pensa di guadagnarci a venire con noi l’uomo dice di avere un conto aperto con Shar.
Recuperare l’equipaggiamento necessario si rivela devastante, soprattutto per Lee, impegnato con un halfling più ladro che mercante. Drevlin ostenta la sua ampia disponibilità di denaro e mantiene quell’irritante atteggiamento del tipico mago halruano schifiltoso che tanto indispone Arahael. Credo che se non avesse avuto l’incarico dal paladino in persona, il ranger ci avrebbe già scaricato. Gli dobbiamo sembrare dei ragazzini viziati e presuntuosi a cui piace mettersi in mostra. L’altro invece fissa bramoso i sacchi di monete del mago, ha l’aria di uno che pensa di potersene appropriare come e quando vuole. Ma grazie alla mia nuova Verga del Gatto non penso che sia più bravo di me nelle arti furtive. Ci avverte anche, come si fa con i bambini, che probabilmente le persone che cerchiamo sono qui intorno e noi diamo troppo nell’occhio, ostentiamo troppo, accennando ai sacchetti di monete del mago. Lui in tutta risposta se li toglie dalla cintola e soppesandoli sulle mani risponde candido: “Questi?” Loro sono l’immagine dello sconforto.
Tanto, con il nostro aspetto e la pelle abbronzata non passeremmo inosservati comunque. In più, credo che dalla Cabala ci siano ampie fughe di notizie. Non fa molta differenza. Se ci sottovalutano, forse è meglio. Dovrò comunque convincere Drevlin a darsi una regolata, dato che anche Lee dà segni di insofferenza, e dovrò anche parlare con Arahael per rassicurarlo.
Il mattino dopo partiamo. Il ranger si è informato: pare che continui a sparire gente nelle fattorie situate nei pressi del sacello; intere famiglie sono state trovate morte coi lineamenti contorti dal terrore. Sembrerebbe un lavoretto dei seguaci di Dendar… Si cambia quindi destinazione: tutti al sacello (è quello che avevo detto io all’inizio, ma cosa vuoi che conti il parere di una ragazzina in un gruppo di uomini furbi?).

11 commenti:

jamila ha detto...

Tanto per intenderci, siamo nel mese di ottobre. Stare nel deserto in estate e andare al nord in autunno è geniale...

malik ha detto...

in effetti spesso è difficile capire voi bipedi...

Cik ha detto...

Dai J se non arrivavate in autunno non potevate GODERVI i TEMPORALI del Nord in tutto il loro splendore, vero Drev ;-)

Nik ha detto...

Tempo infame!

jamila ha detto...

Beh, più che altro non potevamo goderci i paesaggi innevati...

Tenar ha detto...

Il master si è goduta particolarmente i temporali...

malik ha detto...

per non parlare degli infidi guadi che sono in agguato in quelle lande desolate...

jamila ha detto...

Malik, non anticipare troppo... magari qualcuno non ha già letto i resoconti di Drevlin.

malik ha detto...

oops, chiedo scusa, hai ragione.
è che quell'esperienza è stata veramente pessima e mi è rimasta impressa...
in che postaccio mi hai portato!

Bardoscuro ha detto...

Il mio arrivo è come una luna nera. Non illuminerà la notte ma fa un sacco scena. :P
Via, via, cosa fareste senza di me...

jamila ha detto...

Caro bardoscuro, devo ammettere che, soprattutto ultimamente, grazie a te ci si diverte un sacco! Era ora che ti facessi sentire da queste parti!