Il giorno
seguente ci saluta con un bel guaio: la notte uno dei nuovi schiavi è fuggito
dal tempio prima di sottoporsi al giuramento di fedeltà a Shar e l’alto
chierico è furioso. Stanno rivoltando la città per trovarlo, per non parlare
dei controlli già previsti per stanare altri eventuali traditori complici del
gruppetto arrestato. Il ranger a capo della sicurezza ci tiene costantemente
informati, posso uscire di casa esclusivamente per le lezioni all’accademia. Vattick
decide di recarsi al tempio per capire bene cosa sia successo. Io invece trovo
un bigliettino nel vassoio della colazione con la scritta “non sono tutte
malvagie le persone che verranno uccise durante i riti”. Ma come ci è finito
qui?! L’unica persona che può avercelo messo è Vania… È impazzita? Non si rende
conto di quello che potrebbe succedere se qualcun altro lo leggesse?
Incenerisco il foglietto e faccio in modo di parlare con lei al sicuro da
orecchie indiscrete. Scoppia in lacrime, dicendo che domani alcuni suoi amici
verranno uccisi solo perché sono buoni. Beh,
parliamone… Aiutavano gli schiavi a scappare, perché non tutti i padroni
sono bravi come me e mio marito… e da quando si è sposato lui è cambiato ed è
molto più sereno… Se io glielo chiedessi, lui potrebbe fermare le esecuzioni!
Ma sta scherzando? Già mi odiano,
figurati poi se mi metto a discutere le scelte sacrificali! E poi davvero crede
che Vattick abbia tutto questo ascendente sul fratello maggiore? Non ha capito
come funzionano le cose. Cerco di farle capire che non ho questo potere, ma
lei insiste: Vattick fa tutto quello che dico io… No, calma… tu ti sei costruita un sacco di castelli in aria! Non è
così, e poi nemmeno mio marito potrebbe ottenere una cosa del genere dall’alto
chierico, ma non è semplice farlo comprendere ad una schiava sull’orlo di una
crisi isterica. Cerco di calmarla, di farmi spiegare bene chi sono e cosa
facevano i suoi “amici”: lei mi racconta di una donna sui 35 anni dai modi
gentili che è il fulcro del loro gruppo, delle visioni che hanno avuto di una
figura femminile piena di bontà e comprensione, dai capelli argentei e il
sorriso sereno… Selune! O m***a! Ma in
che guaio ti sei ficcata! Tento di fare mente locale sulla questione perché
forse Vania non si rende conto della gravità della sua situazione, ma il mal di
testa mi assale improvviso. Lei farfuglia che ha sbagliato a parlarmene, di
dimenticare tutto, poi si accorge che sto male e in preda al panico corre a
chiamare la guaritrice.
Le cure mi
rimettono in sesto quanto basta per recarmi a lezione. Cerco di scacciare dalla
mente la discussione con la schiava, ripromettendomi di parlarne in serata con
Vattick. I bambini sono contenti di dedicarsi alla magia dopo tre ore di
teologia sharita. La bimba che ha comprato il gattone maculato è tutta
orgogliosa al primo banco con la bestiola legata al guinzaglio. Ricorda davvero molto Malik… Verso metà
lezione, mentre giro per la classe spiegando, il gatto si libera non so come e
mi salta sulle spalle. La bimba si spaventa tantissimo e in classe scoppia una
gran confusione. Il micio scappa volando per l’aula e riesce a fuggire dalla
finestra prima che qualcuno possa catturarlo. Alcuni ragazzini mi chiedono
di usare la cecità per fermarlo, buona occasione per spiegare loro che gli
incantesimi non vanno sprecati quando non sono necessari… Il pensiero di Malik
torna prepotente, la testa comincia di nuovo a dolermi e non riesco a finire la
lezione. Perdo i sensi mentre vengo riaccompagnata a casa.
Quando mi
riprendo Vattick è già al mio fianco. È preoccupato e si fa raccontare quello
che è successo. Il legame con un famiglio è profondo, difficile da
“dimenticare”… Lui mi resta vicino e mi coccola, la crisi fortunatamente passa
in breve tempo. Continuo a pensare anche alla storia di Vania, alle sue lacrime
e alla sua paura. Forse se incontro
queste persone avrò un’idea più precisa. Dico a mio marito che più tardi vorrei
andare a vedere i prigionieri, come è usanza fare prima del sacrificio. Lui è
un po’ dubbioso, alla fine acconsente ma vuole accompagnarmi. Meglio ancora, le
guardie avranno meno da ridire. Infatti il ranger non è molto convinto, pare
che abbiano trovato tracce di seguaci di Selune ancora in libertà.
Appena scendiamo
dalla carrozza davanti alle prigioni mi accorgo di Mattick sull’altro lato
della piazza. E no! Già è una
giornataccia, ci manchi solo tu! Infastidita, chiedo a Vattick di levarmelo
di torno e mentre lui intercetta il fratello io scendo con la scorta nelle
carceri. Sono investita da un’ondata di disperazione e rabbia. Molti shadovar
insultano i prigionieri e sputano loro addosso, li irridono: pensavano di
distruggerli, di tradire Shade, e ora pagheranno per i loro crimini e verranno
sacrificati in onore della Dea Oscura. Molti
sono ragazzini che avranno sì e no quindici anni… Infine arrivo dalla donna
che mi ha descritto Vania. Avverto anche da qui che lei è molto più serena
rispetto agli altri detenuti; si vede che è stata malmenata, le dita di una
mano sono rotte. Sono tentata di allungare un braccio nella cella per cercare
di toccarla e scoprire qualcosa di più attraverso le mie percezioni, ma è
incatenata troppo distante perché possa riuscirci e farmi aprire la porta
sembrerebbe una richiesta troppo strana. Metterei in difficoltà anche Vattick…
Lei mi guarda incuriosita, mi chiede se anch’io sono qui per offenderla e infierire.
Non c’è odio nella sua voce, nei suoi gesti. Le rispondo che in realtà sono qui
per capire. Poi la calca degli altri visitatori mi costringe ad avanzare,
finisco il giro delle carceri e torno alla carrozza. Di Mattick non c’è più
traccia e rientro a casa insieme a mio marito. Lui mi vede pensierosa,
taciturna e si decide ad affrontare l’argomento: non devo farmi ingannare
perché anche se sembrano brave persone e innocui, in realtà tutti i prigionieri
sono molto pericolosi. Può darsi, però forse si potrebbero usare altri sistemi…
-“Jamila, tramano contro Shade, hanno voltato le spalle alla nostra Dea, non si
può tollerare: la punizione esemplare è necessaria altrimenti lo scambierebbero
per debolezza. Ed è solo dimostrando di essere i più forti e i più spietati,
vendicando i torti e i tradimenti che siamo diventati una potenza e siamo
sopravvissuti nel piano delle ombre!” –“Ma qui non siamo nel piano delle ombre!
Guardati intorno: non è più necessario ricorrere sistematicamente a questi
mezzi!” Resta immobile e muto per qualche secondo, come se di colpo avesse
realizzato qualcosa che fino a quel momento gli sfuggiva. –“Hai ragione, ora è
diverso. Anch’io mi sento diverso, soprattutto da quando ci sei tu.” –“Vattick,
in quelle prigioni ho visto diversi ragazzini che arrivavano a stento ai
quindici anni. Possibile che non siano recuperabili? Si saranno fatti
abbindolare dalle belle parole di qualcuno che agiva in malafede, ma sul serio
la nostra Dea li preferisce morti quando può riaverli come suoi fedeli seguaci?
Cos’avrebbe da guadagnarci…” Si appoggia con un braccio allo schienale di una
sedia, mentre si gratta nervosamente il mento. Poi mi guarda negli occhi con un
sospiro: “Vado a parlare con l’Alto chierico, tu aspettami qui e non uscire di
casa”. Mi bacia e si reca al tempio. Lo attendo per un paio d’ore, un po’ in
ansia. Alla fine ritorna, piuttosto sollevato. È riuscito ad ottenere che i
ragazzi più giovani non vengano sacrificati: per punizione verranno mandati a
lavorare come schiavi nelle piantagioni e intanto avranno il tempo di essere
“rieducati” e di riflettere sui loro errori. Certo, magari condendo il tutto con qualche bella frustata… ma almeno
avranno salva la vita e un’altra possibilità.
Prima di andare
a dormire riesco a parlare con Vania. Lei è nervosa, vorrebbe chiedermi
qualcosa ma non ne ha il coraggio: alla fine capisco che vorrebbe uscire da
sola, senza guardie al seguito, e io dovrei coprirla fingendo che sia in casa. Ma tu allora non ti rendi proprio conto
della situazione! Mandarti a morte certa e mettere una buona ipoteca anche
sulla mia… La guardo severa: ma davvero lei non si è accorta che oltre alle
guardie di mio marito ce ne sono diverse altre, per lo più invisibili, che
rispondono ad altri prìncipi? Ci tiene così tanto a morire e a condannare anche
chiunque abbia intenzione di incontrare? Lei arrossisce abbassando lo sguardo,
chiedendo scusa se ne va in fretta ad attendere agli ultimi compiti della
giornata.
Ormai è tardi, ho decisamente bisogno di riposare! Mi accoccolo contro Vattick e mi addormento quasi subito.
8 commenti:
Lo so, è lungo! Ma visti i tempi lunghi di questo ultimo periodo ho fatto un 2x1 per recuperare!
A me è sembrato perfetto
si legge tutto d'un fiato! :)
Che figo quello schiavo che è scappato all'Alto principe! Non era mai successo prima o sbaglio? ;)
@Bardoscuro: eh sì, un gran figo! Peccato che a volte se lo dimentichi...
(comunque non è l'Alto Principe - che ci avrebbe sgranocchiati a colazione - ma "solo" l'Alto chierico di Shar, ovvero il figlio primogenito dell'Alto Principe. Che peraltro ha anch'esso delle buone chances di sgranocchiarci a colazione...)
Hai ragione, in fondo era un po' un povero pirla... E chissà che fine ha fatto ora e se la sua dea è incazzata con lui... Anche se dovrebbe farsi pure lei qualche appuntino da sola! Oh, dovrei proprio proprio scriverla questa parte, ho fatto un 20 troppo bello!
@BArdoscuro: XD Non so quanto sia pirla... su quello che succederà, lo scopriremo solo vivendo. E lo scopriremmo meglio se tu ci narrassi quanto J non può sapere!!
Il 20 in questione dovresti spiegarlo tu.
Mega post di fine anno l'ho divorato e adesso scappo buon anno a tutti!
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