mercoledì 24 dicembre 2014
AUGURI
Tanti auguri di Buon Natale a chi ancora ogni tanto si ritrovi a passare da queste parti.
Per il resto, visti i precedenti meglio se sto zitta. Ma la speranza è sempre l'ultima a morire...
martedì 26 agosto 2014
FINE PAUSA
Questa volta, per fortuna, ci sono state di mezzo le vacanze, durante le quali abbiamo rubato un po' di sole e un po' di caldo, cose che qui non si sono mai viste e che continuano a latitare. Un anno senza estate.
Anche la campagna degli Artigli del Falco è stata in pausa estiva, ma ora si profila una giocata all'orizzonte.
Una giocata cruciale, considerato che nell'ultima sessione, in cui io ero assente, la master ha infilato dei doppi critici, con i soliti risultati devastanti. Diciamo che la campagna potrebbe prendere nuove e impreviste strade...
(E la master sarebbe costretta a rivedere buona parte della sua linea narrativa! Contrappasso!!)
Recuperato il materiale che mi serve, arriveranno anche i nuovi post della Campagna Sud. Mi sono ripromessa di essere più regolare nella pubblicazione, così da riprendere il filo e finire la storia. Spero di tenere fede ai buoni propositi e che la situazione lavorativa non degeneri.
Per intanto, buone vacanze a chi ancora se le sta godendo.
domenica 27 luglio 2014
121a ARRIVO AL PORTO FRANCO
Ora però il tunnel scavato nella
roccia, pur mantenendosi largo a sufficienza per consentire il passaggio di
diverse persone, è scalinato e siamo costretti a fermarci con maggiore frequenza
per evitare i crampi e dare sollievo alle ginocchia. La marcia diventa più
faticosa, ogni tanto la discesa è interrotta da qualche falsopiano. Mi trovo a
pensare che ripercorrere la strada in salita sarà ancora peggio, ma questa
considerazione è subito cancellata dalla consapevolezza che se anche dovessi
tornare, non sarà per questa via. Lo so che nel Sottosuolo non si può contare
sui teletrasporti, ma sono certa che non passerò di qui un’altra volta. La
prima visione da quando siamo scesi. Ecco. Devo
interpretarla come un presagio di morte? Dai, Jamila! Se
riusciremo nella nostra impresa, di sicuro sapremo anche trovare una maniera
più rapida per ritornare in superficie. Sì, probabile. Va be’,
diciamo che mi hai convinta.
Non abbiamo incontrato quasi nessuno,
un paio di gnomi del sottosuolo che si sono affrettati a levarsi dal nostro
cammino e qualche ragno di discrete dimensioni. Abbiamo dovuto superare anche
un passaggio formato dalle rocce nauseanti, ma ormai siamo esperti e con un
chierico al seguito l’ostacolo si è rivelato poco impegnativo.
Quando sentiamo una leggera corrente
d’aria provenire dal basso, Tival ci informa che stiamo per arrivare nella
piana che porta al lago. Ed è lì che ci imbattiamo in un altro gruppo di drow,
per fortuna tutti uomini. Uh, cavolo!
Ostentiamo indifferenza, questi invece cercano conversazione. Salutano
osservandomi per bene e chiedono da dove veniamo. Da quel che capisco, Tival
risponde menzionando una città molto distante da qui, ma loro rispondono che la
conoscono e che non si ricordano di me e del nostro clan. Vorrebbero
approfondire l’argomento, ma li inchiodo con un’occhiata assassina e feroce; i
drow si affrettano a chiedere scusa e se ne vanno con la coda tra le gambe. Tival
si volta e mi rivolge un gesto di approvazione con un sogghigno. Mamma che sudata! Ho temuto che la nostra
copertura saltasse già alla prima occasione.
Dopo circa un’ora il passaggio sbocca
nella piana; il soffitto si innalza, tanto da non distinguerlo sopra le nostre
teste. Ci sono alcune fonti luminose sparse per la conca, polle di luce pallida
e tremolante, alcune delle quali si riflettono frammentate sulla superficie
lucida e nera del lago. Poco davanti a noi sul sentiero intravediamo due figure
corpulente che sembrano discutere tra loro. Giunti vicini a sufficienza
riconosciamo un gigante che sta lottando amichevolmente con un orso. Si tratta
in realtà della guardia preposta al controllo dell’entrata al porto franco.
Quando si accorge di noi, il suo sorriso si spegne. Non riesco a seguire bene
l’intero scambio di battute tra lui e Tival, ma è evidente che il gigante non
abbia alcuna simpatia per i drow. Accigliato, ci spiega in tono brusco le
regole da rispettare e alla fine ci lascia passare.
E anche questa è andata. Adesso
arriva la parte davvero difficile.
venerdì 18 luglio 2014
120 L'INIZIO DELLA DISCESA
Compariamo in una grossa caverna
circolare dalle pareti grezze, in penombra, in cui ci sono altri quattro
portali, ognuno sormontato da rune e incisioni differenti.
Tival si dirige sicuro verso quello alla nostra sinistra, tocca un disegno
pronunciando una parola in una lingua che non conosco e ci fa segno di
attraversare anche quel portale. Questa volta usciamo in un ambiente più
piccolo e buio, che si restringe in un passaggio agevole che degrada verso il
basso: Tival si mette in testa al gruppetto, io resto “al centro”, dovrei recitare il
ruolo della matrona. Siamo tutti in contatto con un “messaggio”, anche perché
l’unico in grado di comprendere e parlare bene il drow è la nostra guida e se
non capiamo nulla diventa complicato essere credibili. Abbiamo
provveduto con la magia per la scurovisione con chi ne aveva bisogno, ogni
tanto giochicchio con il mio anello dell’invisibilità nascosta che tengo in
tasca fissato a un laccetto di cuoio. Sono un po’ nervosa, avverto che anche
Ilven e lo stregone sono tesi, ma ci rilassiamo tutti col procedere del
cammino, che per un giorno intero non presenta inconvenienti degni di nota o
incontri. In effetti siamo solo all’inizio della discesa, per ora le
preoccupazioni si limitano a qualche passaggio difficoltoso, ogni tanto un
odore solforoso colpisce le nostre narici. La roccia cambia tonalità e
consistenza a seconda delle zone, a volte strane venature creano contrasti
insoliti. Mi pare che sia Ilven quello maggiormente a disagio in questi
ambienti chiusi, ma sopporta bene, senza agitarsi. Io fatico a rendermi conto
dell’esatto scorrere del tempo, ma il ranger ne è perfettamente consapevole.
Del resto qui potremo adeguare i ritmi di sonno e veglia in base alle esigenze
del nostro fisico e alle difficoltà che dobbiamo affrontare. Ci accampiamo in
prossimità di uno slargo, in un punto protetto da alcune formazioni rocciose
disposte a semi cerchio. Abbiamo camminato per molte ore, vedo Tival
soddisfatto nel constatare che non mi stanco troppo; mangiamo un po’ di carne
secca parlando a bassa voce e ripassando la corretta pronuncia di alcune parole
in drow che ci potrebbero essere utili nelle emergenze. Vladimir mette una
certa enfasi nella parola “muori!”…
Turni di guardia e riposo. Ė
inevitabile che prima di dormire il pensiero vada a chi ho lasciato, a Drev che
forse ormai saprà che sono già partita… Però il mio sonno è profondo e
tranquillo, con Malik acciambellato addosso. A metà del giorno successivo
dobbiamo guadare un corso d’acqua. Al di là dei ricordi che inevitabilmente
questo evento risveglia in me, riusciamo a passare sull’altra sponda senza
grandi difficoltà, aiutandoci con le corde. Lorcan
sarà ancora arrabbiato e quando realizzerà di essere stato lasciato a casa sul
serio si infurierà! Ma Aud saprà farlo ragionare, ne sono sicura. Più impegnativa
risulta la scalata di una zona franosa che ci ostruisce il
cammino, ma anche in questo caso l’allenamento svolto a suo tempo e un
incantesimo “zampe di ragno” si rivelano utili a superare indenni l’ostacolo.
Un altro giorno di marcia, poi l’atmosfera sembra farsi più cupa ed opprimente,
riportando i nostri sensi al massimo dell’allerta per non tradirsi e non
commettere passi falsi. Riposiamo in una piccola grotta che si apre sul fianco
sinistro del passaggio principale, con i soliti turni di guardia. Ilven e Vladimir
si stanno adattando bene, non percepisco ansia, piuttosto una grande
determinazione da parte dello stregone.
Il mattino dopo il passaggio va
allargandosi e si fa più ripido. Dopo diverso tempo attraversiamo un’area molto
ampia punteggiata da licheni leggermente luminosi e ci imbattiamo in un branco
di quadrupedi, simili a dei grossi montoni con la gobba e con le corna ricurve.
Tival dice che si tratta di röthe, l’equivalente delle pecore nel Sottosuolo.
Ne approfitta per cacciare, così ceniamo con carne fresca, per la gioia di
Malik.
Anche il giorno dopo incontriamo
questi animali, ma questa volta sono tenuti in un gregge ordinato da
una specie di grosso fungo ambulante, che ci guarda preoccupato. Tival ci
spiega che questi miconidi sono esseri pacifici e dediti alla pastorizia.
Quando gli passiamo di fianco, il fungone accenna un inchino, nervoso, e parla
alla nostra guida. Lui, dopo averci comunicato via messaggio che l’altro
assicura di aver già pagato il tributo, risponde secco, poi contratta per
qualche minuto e dopo essersi fatto consegnare delle razioni, intima di
lasciarci passare. È evidente che il pastore è impaurito dalla mia presenza,
cerco di intimidirlo con uno sguardo truce per mettere alla prova la mia
interpretazione della matrona. Non che serva, poveretto… Credo che nelle
vicinanze ci sia un villaggio di queste creature, ma non abbiamo tempo per
simili distrazioni: ogni istante rosicchiato potrebbe fare la differenza. Tival
non ha mai dubbi sulla direzione da prendere in caso di biforcazioni, fino al
lago di Shadowdale la strada non presenta incognite.
domenica 22 giugno 2014
PRIMO RODAGGIO
Il nuovo personaggio ha debuttato nella campagna.
Ha fallito il TS che teoricamente riguardava il suo punto forte ma in compenso, pur essendo una mezza cartuccia in combattimento, ha colpito 3 volte su 3 e in 2 di queste ha dato il colpo di grazia al nemico.
I dadi hanno una logica tutta loro...
(Certo la decollazione del precedente pg mi creerà dei problemi per i resoconti... Con lei mi ero costruita un espediente narrativo che mi consentiva di sfruttare una struttura diversa da quella della Campagna Sud. Ora non so nemmeno se vale la pena raccontare tutto quanto...)
(Comunicazione di servizio: Mr Mist, ho cambiato le impostazioni. Prova a vedere se ora funziona)
venerdì 6 giugno 2014
VIRUS!
Non sono morta! E non mi hanno rapito gli alieni.
Il silenzio non è dovuto tanto, o solo, al delirante ultimo mese, quanto al fatto che il mio pc è stato infestato da un simpaticissimo virus che mi impedisce la connessione.
La notizia buona è che stavolta il virus è stato solo "virtuale", e quindi la mia persona ne è risultata immune. Quella cattiva è che se mi potete leggere è perché sto usando un altro computer...
Spero di tornare presto alla normalità (quella "informatica, intendo... per l'altra non mi faccio più illusioni), così da riprendere le fila della storia e poter lasciare traccia dalle vostre parti.Vita reale permettendo...
Nel frattempo, devo trovare un nome per un nuovo personaggio.
Mumble mumble.
martedì 6 maggio 2014
DECOLLARE
Ogni gruppo GDR ha presente quella fase in cui la campagna decolla, con i personaggi presi nella trama, coinvolgimento, studio della situazione, giocate sul filo dei dadi...
E poi di colpo succede che l'unica a decollare è la master!
(No, nessuno ha lanciato Tenar giù dal balcone...)
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