Il post è di Bardoscuro.
-“Hanno fissato
la cerimonia di giuramento per quella notte. Avevo poche ore per scappare. Beh,
le ho passate a guardarmi attorno, a studiare il posto, la gente che ci viveva,
la sorveglianza, la disposizione delle stanze, delle guardie, degli accessi e i
ritmi che regolavano la casa. Ho cercato di memorizzare tutto il possibile
senza farmi notare, perché erano informazioni preziose, me ne rendevo conto. Il
mio compito di colpo non era più solo riportarti a casa: ero diventato una
spia, forse la più ardita che fosse vissuta nel Faerun da decenni. Potevo
rendere un servizio mille volte più grande!” Il colorito che gli imporpora le
guance, il tono infervorato nella sua voce e il gesticolare eccitato che non
riesce a frenare rivelano appieno l’esaltazione di cui Lorcan ricade preda nel
rivivere quei momenti di pericolo. Si vede nei suoi occhi lucidi l’adrenalina
che torna a scuoterlo e lo fa sembrare più giovane e, perché no, pure un po’
pazzo. È quel brivido eroico che l’ha tenuto vigile per tutta la sua permanenza
a Shade e gli ha permesso di dare il meglio di sé. Peccato che tale valore abbia sempre bisogno di essere stimolato dalle
più tragiche disgrazie…
-“Ho aspettato
fino all’ultimo. Ho tentato di saggiare le debolezze nel servizio di sicurezza
ma, accidenti a loro, non ne ho trovate. E allora ho dovuto rischiare.” Fa una
pausa, assaporando il momento e creando un po’ d’atmosfera. “Utilizzando il
potere della maschera che mi camuffava ho cambiato le mie sembianze in quelle
di uno dei servitori di rango più alto, che avevano maggior libertà di
movimento, e ho finto di dovermi accertare che i preparativi per la cerimonia
fossero ultimati, prima che il principe potesse arrabbiarsi. Le guardie non mi
volevano far passare, c’è stato un momento in cui hanno dubitato della mia
identità, forse non mi ero camuffato bene. Ho temuto davvero di essere
scoperto… Ma alla fine sono riuscito a convincerli. Sono sgattaiolato su per le
scale, all’interno del tempio di Shar e, camminando nell’ombra, via, oltre la
porta e per le strade di Shade.” Si interrompe un attimo, pensieroso. “Sono il
primo schiavo che sia mai fuggito dalla residenza dell’Alto sacerdote, sai? Mai
nessuno, prima di me, c’era riuscito. Uno scandalo non da poco…per lui; un
trionfo non da poco per me…” Assapora questa vittoria come fosse un vino
profumato o un cibo pregiato, che si lascia sciogliere sul palato. “Ho cambiato
sembianze nella prima viuzza in cui mi sono trovato, cercando di sembrare il
più possibile simile a un uomo del posto. Poi sono scappato. Ho continuato a
camminare e correre per le strade più strette e buie, attento a non imbattermi
nelle ronde notturne, finché non sono arrivato ai limiti della città. Per far
perdere le mie tracce, sentendo in lontananza l’ululato dei lupi delle guardie
che perlustravano, sono persino sceso nelle fogne e ci sono rimasto per un po’,
camminando nell’acqua. C’erano cose strane che si muovevano nei liquami, però,
là sotto, e alla fine mi sono deciso a cercare un riparo in qualche edificio
abbandonato. Ho adocchiato un sottotetto che aveva l’aria di non essere stato
usato da un po’. Mi sono arrampicato fino alla finestrella più alta e mi sono
introdotto nella casa; poi, accertatomi che non ci fossero rumori ai piani
inferiori, mi sono nascosto in un angolo dello stanzone tra il ciarpame e mi
sono addormentato quasi subito.”
4 commenti:
Sempre umile, il nostro Lorcan...
Poverino un po' di comprensione ha dovuto anche attraversare le fogne. Solo che di norma i miei giocatori se possono le evitano visto che in ogni fogna si nasconde sempre qualche stirpe di Yuggoth
@Ursha: l'alternativa era essere raggiunto dai lupi e catturato dagli shadovar, per poi spiegare un paio di cosette all'alto sacerdote... meglio rischiare nelle fogne!
E noi abbiamo MOLTA comprensione, sempre detto che a Shade è stato un grande.
Il racconto è quanto mai dettagliato, manda un po' fuori scala l"esaltometro", però nel complesso è molto coinvolgente!
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